Alla fine l’hanno accesa, non con luce elettrica ma con torce elettriche. Nella serata di venerdì 17 marzo, passate le ore 21, un manipolo di volontari hanno illuminato la croce del Monte Serrasanta di Gualdo Tadino, ormai spenta da settimane dopo l’esposto del WWF che contesta le modalità di esecuzione dell’elettrodotto con il quale lo scorso dicembre 2016 è stato illuminato l’eremo del Serrasanta.
Decine di gualdesi, torce alla mano, hanno sfidato in quota vento e temperare sotto lo zero , ritrovandosi presso il Piazzale Santo Stefano, sopra la Valsorda, e percorrendo a piedi il tratto di sentiero che porta alla croce di ferro. L’obiettivo: illuminarla con torce elettriche laddove l’esposto ha costretto la Confraternita della Santissima Trinità, proprietaria dell’eremo e della croce, a spegnere i led che la illuminano fin tanto che non si risolva la questione dell’esposto. L’appuntamento era stato lanciato tramite Facebook, con un evento creato appositamente da alcuni attivisti intenzionati a far vincere “la ragione di molti – si è detto - piuttosto che la burocrazia di pochi”.
L’ammonimento nel pomeriggio di venerdì 17 da parte della locale rappresentanza del WWF a non salire in quota per il flash mob, in rispetto alle norme che vigono in un’area Sic, ovvero d’interesse comunitario, non ha scoraggiato gli attivisti che alla fine hanno portato a termine l’impresa e persino dalle valle le torce sono risultate visibili ad occhi attenti. Resta da capire se e in quale modo la croce possa essere riaccesa definitivamente , rispettando le leggi di tutela vigenti in quella zona , questione che già da settimane è sul tavolo del Comune di Gualdo Tadino per avviare un iter risolutivo.
Gubbio/Gualdo Tadino
20/03/2017 15:17
Redazione