Si chiama Saxa Gres, è di Anagni in provincia di Frosinone, produce arredo per esterni ed è il nuovo possibile acquirente di Tagina spa di Gualdo Tadino.
La notizia è giunta ieri come un fulmine a ciel sereno cogliendo di sorpresa lavoratori e sindacati impegnati a capire le strategie di un possibile acquisto o affitto di ramo d'azienda da parte della Gambini di Sassuolo. Persino il sindaco della città Massimiliano Presciutti ha confessato di aver avuto qualche generica informazione solo 24 ore prima la conferenza stampa indetta nel pomeriggio odierno dal presidente del cda di Tagina Mario Moriconi. Gambini è fuori dai giochi.
La storica fabbrica di ceramica gualdese ha firmato un preliminare di acquisto con Saxa Gres che sarà presentato la prossima settimana al tribunale di Perugia presso cui è aperta istanza di concordato per l'approvazione e l'eventuale via libera.
Quattro i punti chiave dell'accordo: acquisto del 100 % del pacchetto azionario di Tagina, mantenimento dei livelli occupazionali ( circa 160 ad oggi i dipendenti ), nessuna delocalizzazione d'impresa, potenziamento del brand Tagina con il lancio di nuovi prodotti da immettere sul mercato. Ad illustrare il dettaglio del piano industriale Francesco Borgomeo, amministratore di Saxa Gres, insieme a Stefano Donati . Borgomeo ha chiarito cosa si produrrà a Gualdo Tadino , ovvero pavimentazioni per esterno di spessore 2 cm ( ma in progetto ci sono anche spessori maggiori ) per un volume di prodotto pari a 2 milioni di metri quadrati annui ed un fatturato tra i 30 e i 40 milioni di euro
Sarà necessario un investimento da parte di Saxa Gres per l'acquisto di un atomizzatore per la produzione di un impasto che miscelerà al suo interno le ceneri provenienti dalla termovalorizzazione dei rifiuti. Questo processo già viene utilizzato nel Lazio, sfruttando le ceneri del termovalorizzatore laziale; l'intenzione di Saxa Gres è di chiedere autorizzazione al trattamento presso Tagina di ceneri provenienti dal termovalorizzatore di Terni. A questo si aggiunge l'istallazione di un biodigestore alimentato da rifiuto umido, da cui estrarre biometano per alimentare i forni dell'azienda e abbattere i costi energetici
Piena ocupazione per tutti i dipendenti Tagina, che verranno riassorbiti nel ciclo produttivo, prima nel funzionamento di un forno, poi per la riattivazione anche del secondo.Importante sarà l'ottenimento di una cassa integrazione per ristrutturazione che consentirà di far rientrare i lavoratori a step. Non si eslclude, dopo l'attivazione del biodigestore, l'assunzione di altre 30 unità anche per la gestione dello stesso. Fondamentale, ha detto Borgomeo, il sostegno delle istituzioni regionali e locali per avere tutte le autorizzazioni dietro garanzia di un'economia che si è detto essere completamente green. La soddisfazione del presidente del cda di Tagina Mario Moriconi e l'appello del sindaco Presciutti alle forze politiche e alla città perchè si faccia quadrato nel sostenere senza divisioni questo piano industriale.
I dettagli dell'accordo e le interviste a Borgomeo, Presciutti e Moriconi nel Trg Economia di questa sera (ore 20.30).
Gubbio/Gualdo Tadino
14/04/2018 10:49
Redazione