Il terremoto che ha colpito l'Umbria ha un epicentro "fisico e materiale" in Valnerina e un altro "immateriale del quale si parla poco" tra Assisi e Perugia per i danni al settore turistico. Ne e' certo Eugenio Guarducci, assessore al turismo del Comune di Assisi, imprenditore del settore alberghiero e ideatore di Eurochocolate. "Possiamo parlare di due tipi di epicentri - sottolinea Guarducci con l'ANSA -, quello materiale che ha luogo a Norcia e in tutta la Valnerina e poi un epicentro di danni indiretti che purtroppo sempre piu' si sta delineando nella zona compresa tra Assisi e Perugia, citta' che insieme incubano circa il 40% del turismo umbro. E su questa zona rischiano di concentrarsi le scosse economiche". Per questo ha deciso di convocare un tavolo con tutti gli operatori turistici, le associazioni di categoria e i sindacati "per fare una fotografia di quello che si sta verificando e che e' gia' tangibile guardando quelle che sono le strade di Assisi, oltre che per ragionare sulle azioni da intraprendere". Per Guarducci, "quello che dobbiamo cercare di far capire a chi deve prendere le decisioni e' che venga riconosciuto questo secondo cratere che non e' fisico ma di tipo economico". "Che sono necessarie - ha aggiunto - alcune misure come il blocco delle rate di mutui, l'estensione degli ammortizzatori sociali anche a queste aree e poi, successivamente, la necessita' di una forte azione di comunicazione tesa anche, da gennaio in avanti, a ribaltare l'idea di destinazione sicura e serena dell'Umbria". "Si deve sapere quindi - ribadisce Guarducci - che ci sono due epicentri, quello fisico e materiale e quello immateriale, di cui si parla poco, verso il quale bisogna con urgenza prendere provvedimenti perche' ci sono imprese che sono combinate malissimo". "Per quanto riguarda il turismo - sottolinea ancora Guarducci - dopo il terremoto di questa estate abbiamo preso una bella batosta tutti quanti in Umbria e non solo nelle zone del sisma, ma ad ottobre la situazione stava risalendo e stavano tornando su valori non come quelli della crescita del 2016 ma comunque ci si avvicinava al 2015. Con l'ultima potente scossa, ma soprattutto con questo sciame sismico che non smette, il tema e' drammatico e noi dobbiamo assolutamente arginare e tranquillizzare gli operatori che altrimenti la settimana prossima inizieranno a far partire i licenziamenti