E' una posizione di attesa quella che Gubbio Città Europea, guidata da Diego Pierotti, manifesta nel lungo documento che ha prodotto nella tarda serata di venerdì. Un documento che parla di:"Un oggettivo commissariamento della scena politica odierna ad opera dei rispettivi livelli regionali" e che definisce "fallimento esiziale" l'incapacità di individuare la candidatura a sindaco. "Città Europea" boccia anche lo strumento delle primarie per arrivare alla scelta del candidato perchè:"Seppur efficace in alcuni frangenti storici e contemporanei certamente non soddisfa le esigenze della tempistica attuale espresse da Gubbio e denuncia chiaramente una cedevolezza dei rappresentanti politici, non in grado di addivenire ad una sintesi." Pierotti attende risposte rispetto a un centro sinistra nel quale al momento non è entrato a far parte vista la presenza anche di un Partito Democratico locale distante dalle proprie sensibilità. Un'attesa tuttavia che sarà breve:“Gubbio città europea - scrive - non intende rimanere troppo a lungo in attesa rispetto alle decisioni che altri dovranno prendere né intende assumere posizioni di dipendenza rispetto alle scelte consumate dalle altre forze politiche di cui sopra. Siamo operativi nella valutazione anche di altri percorsi politici in campo, già nati o che possano nascere."Di seguito la nota integrale del movimento politico."A fronte di una serie consistente di iniziative poste in essere dalla nostra componente politico-associativa e a seguito della nostra partecipazione ai tavoli di confronto mossi dalle forze locali progressiste, eccezion fatta per quello imposto e celebrato recentemente in città ad opera delle segreterie regionali umbre dei partiti tradizionali cui non siamo stati invitati, riteniamo in maniera chiara e inequivocabile che i gruppi dirigenti delle forze politiche del centrosinistra in campo hanno mostrato in maniera inconfutabile evidenti mancanze e incapacità, dal punto di vista politico prima ancora che strategico.L’incapacità dei referenti politici delle forze politiche locali progressiste in termini di visione programmatica e di complementarità nella strutturazione di un “campo politico” o coalizione che potesse accomunare obiettivi e coerenza fra risorse umane ha di fatto determinato un “oggettivo commissariamento” della scena politica odierna (rappresentata da queste componenti) ad opera dei rispettivi livelli regionali, proprio in una città come Gubbio, che da sempre ha tenuto alla propria autonomia e alla capacità di assumere le proprie scelte per il proprio futuro liberamente, localmente e nella tutela dei propri cittadini. A suffragare il fallimento esiziale di questo farraginoso percorso politico, più o meno collettivo, si aggiunge chiaramente l’ulteriore incapacità, ad opera di tali spazi politici, di individuare la candidatura a sindaco che possa incarnare il percorso cui un polo progressista dovrebbe ambire pienamente. Lo strumento delle primarie come metodo di individuazione di tale candidatura seppur efficace in alcuni frangenti storici e contemporanei certamente non soddisfa le esigenze della tempistica attuale espresse da Gubbio e denuncia chiaramente una cedevolezza dei rappresentanti politici, non in grado di addivenire ad una sintesi.A nostro avviso questo non può essere lo strumento adatto cui ricorrere a pochissimi mesi dal voto amministrativo e al contempo non possiamo non denunciare molte incoerenze di forma e di sostanza all’interno di questo “campo politico” tra cui quelle, che abbiamo per primi posto, nei riguardi dell’attuale gruppo dirigente del Partito Democratico locale. L’amministrazione Stirati sta volgendo al termine e ora più che mai sussiste la necessità di lanciare un nuovo ciclo che ricostruisca entusiasmo, partecipazione e rinnovamento nelle proposte e nei modi. In realtà sembra che la scena attuale denoti in questo ambito, una certa stanchezza e la progressiva tensione all’impegno politico come inerzia degli sforzi profusi in passato più che ad una sincera convinzione e fiducia nel futuro. A tal proposito “Gubbio città europea” precisa che non intende rimanere troppo a lungo in attesa rispetto alle decisioni che altri dovranno prendere né intende assumere posizioni di dipendenza rispetto alle scelte consumate dalle altre forze politiche di cui sopra. Risulta certamente chiaro che la nostra associazione prenderà parte all’impegno politico per la nostra città nelle forme che si riterranno opportune e seppure mantenendo una porta aperta nei riguardi del campo progressista nell’ipotesi in cui dovessero in tempi brevi realizzarsi le questioni da noi poste fino ad ora è premura delnostro ambito associativo comunicare che nell’autonomo esercizio della nostra sfera decisionale siamo operativi nella valutazione anche di altri percorsi politici in campo, già nati o che possano nascere verso i quali potremmo mirare con attenzione o ai quali potremmo apportare un consistente contributo, ad esclusione del progetto politico incarnato dalla coalizione tradizionale dei partiti di centrodestra.