"Da tempo, già prima del Covid 19, era ben nota la crisi economica finanziaria e sociale come pure quella climatico – ambientale; ben chiaro era il fatto che queste fossero strettamente collegate tra loro e minacciassero il nostro benessere futuro. L'emergenza sanitaria mondiale ha drammaticamente confermato tutto e accelerato molti processi. Una volta per tutte si deve prendere atto che il modello di sviluppo dominante che ci ha condotto fin qui non sia più sostenibile. Un modello improntato sullo sfruttamento intensivo delle risorse, umane e naturali, sulla ricerca del massimo profitto a scapito dei diritti di chi lavora, che non ridistribuisce equamente ricchezza e ha fatto esplodere le disuguaglianze sociali ed economiche non dando pari opportunità per tutti e tutte, e non ci permetterà di ripartire, senza lasciare indietro nessuno. Da quando è arrivata la pandemia sono cambiate infatti molte cose, sono cambiate le priorità: in primo piano la salute ed il benessere, ma anche il lavoro, l’economia, l’istruzione e la formazione, tutto il mondo dei servizi pubblici, l’ambiente, l’energia ed il futuro dei nostri giovani. Siamo di fronte ad un cambiamento epocale dal punto di vista economico e sociale, la svolta green, impressa prepotentemente anche dal recovery fund europeo, modificherà irreversibilmente i modelli attuali di produzione energetica e di mobilità, di produzione agro-alimentare, di salute e qualità della vita, di innovazione tecnologica In un mondo “normale” questi temi dovrebbero catalizzare l’attenzione ed il lavoro di politici ed amministratori pubblici; anche nella nostra Città, anche a Gubbio e nella nostra Regione. E invece no. Silenzio su tutto, come se la pandemia non esistesse, come se non ci fosse da ricostruire una Sanità territoriale, che veda Gubbio protagonista, come se non ci fosse una profonda crisi economica e di lavoro, come se i nostri figli già non fossero a lavorare fuori da Gubbio, come se l’ambiente non ci riguardasse, come se la svolta verde indicata dall’Europa fosse uno scherzo, come se ci fossero già pari opportunità per tutti e fossimo già partiti sul treno del prossimo futuro di cui dovremmo essere protagonisti. Di qualcosa però si parla. Di argomenti che per qualcuno sono evidentemente molto più interessanti e che certamente non saranno la svolta per Gubbio e per l’Umbria. Si parla solo di tessere, di ricorsi, di congressi, di gruppi misti che si allargano e trasformano e il cui progetto politico, se mai ci fosse, sembra essere poco trasparente; di assessorati da contendersi e di rimpasti, di spaccature e ricomposizioni, di dimissioni e crisi poco comprensibili con una visione anche economica della Città da specchietto retrovisore, guardando cioè indietro a modelli vecchi e superati nei fatti, mettendo in chiara difficoltà un Sindaco con il probabile obiettivo di volerlo condizionare pesantemente nelle scelte da operare, od addirittura sfiduciarlo e farlo dimettere. Argomenti che di Politico non hanno nulla, legati alla gestione del potere, assolutamente privi del senso di comunità e di una visione che indichi la direzione da intraprendere e che vede calpestate trasparenza e processi democratici. Immaginiamo la politica come impegno, passione, serietà, competenza e visione di un mondo migliore, al servizio dei cittadini con un’attenzione particolare ai più deboli. Ci aspettano mesi difficili ed un futuro da costruire, a Gubbio e in Umbria, traguardando il contingente e immaginando il futuro. Quindi basta con i piccoli o grandi interessi di bottega, con le trattative per le poltrone su cui sistemarsi: è ora di concentrasi su più alti e generali obiettivi, concentrati sui più deboli e fragili, attenti alle diseguaglianze ed alle ingiustizie, del tutto evidenti. Dopo saremo costretti a rincorrere le decisioni prese da altri in altre sedi e potrebbe non piacerci".
Coordinamento Art. Uno Mdp - Gubbio
Gubbio/Gualdo Tadino
07/12/2020 12:47
Redazione