Doveva essere un magazzino per lo stoccaggio della canapa e per la rimessa delle attrezzature richieste alla sua coltivazione: si è trasformato in un inferno di fiamme, dove Samuel Cuffaro ed Elisabetta D'Innocenti hanno perso la vita lo scorso 7 maggio. Emergono "gravi violazioni" in materia di salute e sicurezza nei luoghi di lavori dal referto che gli esperti della USL Umbria 1 hanno redatto e consegnato al PM Gemma Miliani sul luogo in cui si è consumata la tragedia della Green Genetics, a Gubbio. Violati gli articoli sulla valutazione dei rischi, sull'individuazione di un responsabile servizio di prevenzione e protezione dai rischi e di un medico competente per la sorveglianza sanitaria dei lavoratori, sulla mancata formazione in materia di salute e lavoro di questi ultimi, sulla mancata nomina di lavoratori incaricati nella messa in atto di norme di prevenzione nel caso di incendi, pericolo, e di primo soccorso; violazioni inoltre per non aver effettuato valutazioni di rischi di natura elettrica e derivanti dalla presenza di atmosfere esplosive. Mancava a monte l'autorizzazione edilizia da parte del Comune di Gubbio per il cambio di destinazione d'uso da magazzino a laboratorio per i locali di Canne Greche e tutto ciò che ne consegue in tema di impianti. Anche qualora tale autorizzazione fosse stata rilasciata, sarebbe comunque venuta meno l'adozione di misure di tutela nei confronti del personale dipendente impiegato. A un quadro di gravi inadempienze, si aggiunge l'accertamento del corpo dei vigili del fuoco in cui si rende nota la presenza di 8 barili da 200 litri l'uno di pentano più altri, una decina da cinque litri all'interno dei locali, luogo in cui secondo il professor Aldo Romani (docente e consulente incaricato dalla Procura per la redazione della perizia tecnica sull'esplosione), con soli 2 litri di liquido in quelle condizioni ambientali avrebbe potuto saltare tutto. Anche la sede Grenvest in via del Risorgimento, secondo gli accertamenti, ha riscontrato violazioni per aver effettuato lavorazioni in un locale interrato sotterraneo sprovvisto di aerazione e illuminazione naturale diretta e sistemi di aerazione meccanica. Delle violazioni dovranno rispondere Gabriele e Maria Gloria Muratori, Alessandro e Luciano Rossi, attualmente indagati per omicidio colposo plurimo, lesioni colpose e disastro colposo.