Gubbio, a Madonna del Ponte incomplete le opere di urbanizzazione della nuova chiesa. Esposto di alcuni residenti

A messa con gli stivali di gomma se piove e con la pila in mano se nel frattempo è scattata l'ora solare e all'uscita è buio pesto.

Accade a Gubbio, alla chiesa di Madonna del Ponte, edificio di nuova costruzione finanziato per gran parte dalla Cei e inaugurato nella primavera 2016. A non essere state ancora completate però sono le opere di urbanizzazione che da progetto definitivo prevedono la sistemazone della strada che da via Leonardo da Vinci conduce alla chiesa, i parcheggi con relative aree verdi e l'illuminazione, per il costo complessivo di 268 mila euro . Secondo l'accordo siglato nel 2013 tra il Comune di Gubbio e la parrocchia, quest'ultima ha in carico l'onere dell'urbanizzazione entro un tempo massimo di 10 anni, ovvero il 2023, ma al momento il cantiere si è fermato alle opere minime di urbanizzazione, impossibilitato a proseguire per mancanza di soldi. E' così che la chiesa risulta ad oggi accessibile solo attraverso una strada sterrata che diventa fango quando piove e manto di polvere durante i periodo siccitosi. In momenti di grande affluenza di fedeli, l'area di parcheggio è di caotico utilizzo, salvo poi tasformarsi in un indistinto spazio buio per gli avventori delle messe vespertine invernali. Sulla questione alcuni residenti hanno già presentato, nel settembre scorso, un esposto in Comune e presso i Carabinieri, chiedendo se la chiesa fosse provvista di certificato di agibilità, stante la mancata realizzazione delle opere di urbanizzazione. "L'edificio religioso – spiega il tecnico progettista Augusto Solano - è in attesa di rilascio di tale certificazione che ha richiesto avendo ottemperato all'urbanizzazione primaria minima", ma l'iter non è di così immediata esecutività. Questo perchè nel frattempo si è aperto un contezioso tra Comune e Parrocchia circa gli oneri di urbanizzazione che secondo l'ente ecclesiastico non possono ricadere interamente sulle spalle del privato, essendo la strada di accesso alla chiesa non una strada di lottizzazione, ma di piano, ovvero passaggio per accedere anche ad altre aree . E' stato di fatto impugnato l'atto sottoscritto nel 2013, si è aperto un tavolo di confronto che potrebbe trovare una soluzione attraverso uno scambio: la parrocchia restituisce al Comune la Suc , ovvero la superficie utile coperta, non effettivamente utilizzata, circa 3500 mq con un valore di mercato di almeno 200 euro al mq. Il Comune di contro si accolla gli oneri di urbanizzazione. E' questa al momento solo un'ipotesi di studio, ma forse unica mediazione possibile per risolvere il problema . Intanto 15 giorni fa la chiesa è stata dotata di allaccio elettrico definitivo ( sinora era provvisorio ) con uno scavo finanziato dai tecnici progettisti della chiesa.

Il disagio manifestato da alcuni dei frequantatori resta e, se non si dovesse trovare un accordo tra le parti, il rischio è che stivali e pile possano essere il corredo di fedeli avventori ancora per anni a venire . Anche se qui, di aspettare, non ne vogliono proprio sapere.