Gubbio: a un mese (e a 100 km) dal sisma chi paga il conto e' il turismo

Oggi è un mese esatto dalla scossa tremenda di 6.2 di magnitudo che da Amatrice ha sconvolto un'area crocevia di quattro regioni. Oltre 300 le vittime concentrate essenzialmente nell'area laziale, mentre l'Umbria, in un pertugio di pochi chilometri quadrati in valnerina, è stata toccata da alcuni danni a strutture e chiese, e alcune centinaia di sfollati. L'altra faccia degli effetti del sisma, però si è ben presto rivelata anche nelle hall di alberghi e nelle reception di ristoranti e agriturismi. Perchè dal 24 agosto quel trend di flussi e presenze che toccato il +7% in Umbria e in particolare il +18% nell'Eugubino Gualdese, è colato a picco. Una miriade di disdette hanno scandito le giornate successive al sisma, con un effetto mediatico devastante sia in Italia che all'estero. E dopo un mese siamo ancora alla conta dei danni per un segmento fondamentale dell'economia regionale e locale: il calo stimato da albergatori e ristoratori è intorno al 40-50% rispetto allo scorso anno e solo nell'ultima settimana riaffiora qualche timida prenotazione in vista di ottobre con prospettive che però restano fortemente preoccupanti. Alberghi vuoti, agriturismi semivuoti e anche il Trenino Gubbio express che fino a fine agosto era stracolmo è costretto a girare per la città con poche unità a bordo. Un quadro che richiede un'iniziativa immediata soprattutto perchè in questo territorio il sisma, se si è minimamente sentito, non ha creato alcuna conseguenza. E questo non solo perchè l'Eugubino-Gualdese è ad oltre 100 km dall'epicentro – tanto per fare un paragone, la stessa Roma è situata a meno di 100 km – ma anche e soprattutto perchè la buona ricostruzione, seguita ai terremoti del 1984 e del 1997 ha fatto sì che questo comprensorio non risentisse nelle sue strutture di alcuna crepa. Il problema sta ora nella divulgazione e nella comunicazione, dicono molti operatori rivolgendosi anche alla nostra emittente: non basta il lavoro certosino con clienti e mailing list, servirebbe una campagna ad ampio respiro da parte di istituzioni regionali, sia su scala nazionale che internazionale per ribadire non solo la bontà dell'offerta turistica ma l'assenza totale di qualsiasi rischio. Numerosi operatori del settore ricettivo-alberghiero hanno iniziato a ragionare collettivamente per un'azione corale, un'iniziativa che possa sollecitare da un lato le istituzioni a destinare immediatamente risorse per la promozione, e dall'altro a realizzare un'informazione comune che rassicuri la potenziale utenza. Non sarà facile, la tempistica non aiuta e incombono appuntamenti – dal Festival del Medioevo alla Mostra del tartufo fino ad arrivare al Natale che con l'Albero più grande del mondo negli ultimi anni ha fatto registrare il tutto esaurito – che non possono far segnare altri segni meno. Il tutto in uno anno che aveva ridato ossigeno alle imprese e speranze per il futuro. Tutto fino alla sera del 23 agosto.