"Ho curato la regia di migliaia di opere, dal cinema al teatro, in Italia e nel mondo. Eppure per tutti sarò sempre il regista di "Fratello Sole e Sorella Luna" e di "Gesù di Nazareth".
Con queste parole Franco Zeffirelli nel dicembre del 2014 aveva salutato il premio "Rosa dell'Umbria" ricevuto sul palco del teatro Lyrick di Assisi.
Il regista fiorentino, artefice di migliaia di capolavori cinematografici, confermava come il legame con l'Umbria non potesse che essere forte. Non solo perchè il Poverello di Assisi aveva ispirato uno dei suoi immortali capolavori, ma anche perchè l'Umbria ne era stata palcoscenico straordinario.
Assisi ma soprattutto Gubbio nella quale Zeffirelli scelse di ambientare nel 1971 molte delle scene del film dedicato a San Francesco.
Una Gubbio che Zeffirelli in realtà aveva già scoperto due anni prima girando qui, e non a Verona, le scene principali di "Romeo e Giulietta".
E dopo tanto tempo - e non pochi dibattiti anche in sede consiliare - Gubbio si appresta a insignire il maestro fiorentino, alla veneranda età di 92 anni, conosciuto e stimato in tutto il mondo, della Cittadinanza onoraria, come approvato nei mesi scorsi dal Consiglio Comunale.
Mercoledì prossimo, 16 marzo, sarà una giornata speciale dunque per la comunità eugubina perchè in queste ore è stata fissata la cerimonia di conferimento della onoreficienza: il protocollo si terrà alle ore 11.30 a Roma alla presenza del Sindaco di Gubbio, Filippo Stirati, che personalmente conferirà la cittadinanza onoraria a Franco Zeffirelli.
Parteciperà una delegazione del Comune di Gubbio, presieduta dal Sindaco stesso, anche una rappresentanza del Consiglio comunale, questo per ringraziare il Maestro di aver legato alcune delle più celebri creazioni cinematografiche della sua lunghissima e prestigiosa carriera, alla città di Gubbio.
Gubbio da allora si è scoperta set cinematografico di grande spessore, palcoscenico naturale di ogni persona, proprio grazie all'intuizione di Franco Zeffirelli che ha scoperto una qualità poi valorizzata attraverso altre successive produzioni, anche con il contributo e l'iniziativa di un suo stretto collaboratore (Paolo De Andreis).
L'ultima volta che Zeffirelli è stato presente a Gubbio fu nel gennaio del 2003 in occasione di un evento di spettacolo, sport e solidarietà voluto proprio da Paolo De Andreis, in onda su Raiuno, dal Teatro comunale oggi intitolato a Luca Ronconi: la serata di solidarietà della Juventus in favore dell'ospedale Gaslini di Genova, presentata da Mike Bongiorno. E anche in quella circostanza Zeffirelli rinnovò il suo legame con una città che tanto gli ha dato ma a cui lui stesso tanta visibilità ha contribuito ad offrire.
Con la consapevolezza e l'intuizione di poter essere una scenografia suggestiva, di poter essere il palcoscenico di se stessa.
E per un gioco del destino, nel giorno in cui mamma Rai riproporrà una puntata della nuova serie di "Don Matteo" - la fiction per antonomasia nata e ambientata a Gubbio dalla fine degli anni Novanta, arriva l'annuncio che la città finalmente onorerà colui che da antesignano ha contribuito dalla fine degli anni Sessanta -in epoca pionieristica - a fare della Città di Pietra un teatro a cielo aperto: per il cinema, per la tv e per tante altre espressioni artistiche che si sono susseguite nei decenni successivi.
Gubbio/Gualdo Tadino
10/03/2016 19:57
Redazione