E' un appello quello che viene lanciato in queste ore dal presidente di Artingenio Gubbio, Gaetano Rossi: bene la tutela delle eccellenze del territorio ma è sbagliato un unico marchio che unisca sia l'agro-alimentare che l'artigianato. Si mortificano ambiti diversissimi fra loro. E' il succo della nota diramata da Gaetano Rossi in rappresentanza delle tante realtà artigiane racchiuse sotto l'egida di Artingenio. L'occasione è data dal consiglio comunale di domani, quando sarà trattato il documento “REGOLAMENTO PER LA TUTELA E LA VALORIZZAZIONE DELLE ATTIVITA’ AGROALIMENTARI E ARTIGIANALI TRADIZIONALI LOCALI. ISTITUZIONE DELLA De.Co. (Denominazione comunale)”. Una decisione valutata positivamente purchè – spiega Rossi - questo non venga attribuito indistintamente, come stabilisce il Regolamento, a produzioni agro alimentari e a prodotti dell’artigianato. Da esperti del settore manufatturiero, ci permettiamo di osservare che esiste una non pertinente assimilazione tra generi di ambito totalmente diversi tra loro, quali quelli del settore agro-alimentare e dell’artigianato. A suo tempo, ricorda, avevamo elaborato una bozza di “REGOLAMENTO PER LA TUTELA, LA PROMOZIONE E LA VALORIZZAZIONE DELL’ARTIGIANATO DI PREGIO (TRADIZIONALE, ARTISTICO E D’ECCELLENZA)”, un documento che affronta diversi aspetti che connotano il mondo dell’artigianato. Ora è stato inviato ufficialmente a sindaco, giunta, consiglieri comunali affinchè possa contribuire all’apertura di una riflessione sul tema, con l’invito a rivedere posizioni e decisioni espresse nel Regolamento comunale, così come formulato e proposto.