Gubbio e Gualdo Tadino sul podio dei comuni a piu' alto tasso di disoccupazione (11,3%): lo dicono i dati Ires Cgil

Sono 14 i sistemi locali del lavoro in Umbria, quello di Gubbio e quello di Gualdo Tadino, che si divodono anche le competenze sui Comuni di Scheggia, Costacciaro, Sigillo, Fossato di Vico, Nocera Umbra e Valfabbrica hanno la peggior perfomance 2017 in termini di occupazione .

Lo dicono i dati Istat commentati dall'Ires Cgil Umbria del presidente Mario Bravi . I due Sistemi locali di lavoro hanno totalizzato nel 2017 un tasso di disoccupazione entrambe dell' 11,3 % .

Tra le peggiori perfomance segue Terni con l'11,1 , lo spoletino al 10,9, Perugia al 10,4. I dati prima ancora dei commenti raccontano che la zona dell'Alto Chiascio è in assoluto la più in difficoltà di tutta l'Umbria, quella che non riesce a trovare risposte alla crisi . Il dopo Antonio Merloni pesa come un macigno, la crisi dell'edile fa il resto. Il dato quantitativo dei disoccupati non è l'unico preoccupante. Quello qualittativo è semmai ancora peggiore. L'’Inps documenta che le assunzioni a tempo indeterminato sono inferiori al 20% e le cessazioni sono superiori alle attivazioni.

Nè il 2018 fa ben sperare. L'Istat – afferma Bravi - dopo aver confermato contrazione del lavoro a tempo indeterminato in Umbria nel 2017 e la conseguente espansione del lavoro precario e povero, indica anche per il primo trimestre 2018 un ulteriore peggioramento del quadro occupazionale con un incremento del numero di disoccupati di mille unità rispetto allo stesso periodo 2017, da 42mila a 43mila". "Allo stesso tempo - prosegue Bravi -gli occupati scendono da 355mila a 354mila, mentre la percentuale di Neet (giovani che non studiano né lavorano tra i 15 e i 29 anni) passa dal 17,7% del 2016 al 19,5% del 2017".

Serve fare cordata avevano detto i Comuni della fascia appenninica in un consiglio comunale aperto convocato lo scorso 4 maggio a Gubbio , presente la presidente della Regione Marini . Si guarda alla strategia delle aree interne, ai loro fondi, ma l'impressione è che i tempi lunghi che comunque richiedono mal si concilia con l'emergenza