Gubbio: genitori dei bimbi asilo nido comunali in "rivolta"

Sono sul "piede di guerra" i genitori dei bimbi degli asili nidi comunali di Gubbio (nidi d'infanzia "Il Cerbiatto", "La Prima Avventura", "Il Lillà", "Il Girasole") e, in un secondo momento, del Centro Bambini Spazio Gioco. E' stata avviata infatti in questi giorni una raccolta firme per chiedere che vengano ripristinate le condizioni vigenti al momento dell'iscrizione dei propri figli all'anno educativo 2013-2014 presso le strutture suddette, in particolare per il servizio fornitura pannolini che - è stato comunicato - non viene più garantito dal Comune. "Ad anno iniziato - spiegano in una nota i genitori - si è verificato un fatto a dir poco increscioso: il 25 Settembre tramite un foglio affisso alla porta di ingresso delle strutture e firmato dal dirigente del settore, dott. Caldarelli, protocollo n.36292, è stato comunicato ai genitori dei bambini che dal mese di Ottobre la fornitura dei pannolini era sospesa, in quanto, nell'ottica di riduzione delle spese a bilancio, il Comune non avrebbe potuto più garantire tale servizio. Inutile dire che tale azione è stata su più piani scorretta: in primo luogo perché la comunicazione avrebbe dovuto essere effettuata al momento dell'iscrizione o del rinnovo dell'iscrizione, dando ai genitori la possibilità di valutare anche altre strutture o situazioni (per es. sez. Primavera o asili privati, etc); secondo perché una comunicazione di questo tipo, secondo noi, avrebbe dovuto essere effettuata direttamente ai genitori, non semplicemente con un foglio affisso alla porta di ingresso (questa comunicazione la maggior parte dei genitori nemmeno l’ha vista, ne sono venuti a conoscenza solo dalle maestre che richiedevano i pannolini, ormai finiti, o da altri genitori che si sono mobilitati per dare avvio, appunto, a questa petizione); infine, ma non come ultimo motivo, è importante ricordare che le rette mensili degli asili non sono così basse da non poter, secondo noi, ricoprire tale necessità: la razionalizzazione dei costi del comune va fatta sugli sprechi e non deve riguardare realtà in cui il 75% dei costi viene sostenuta dai contribuenti (in questo caso dai genitori dei bambini), senza per questo cadere in polemica".