Gubbio, grande partecipazione all'inaugurazione del restauro della Terza Cappelluccia a cura della Famiglia Santantoniari

Grande partecipazione e viva emozione sabato per l'inaugurazione della Terza Cappelluccia sul Monte Ingino da parte della Famiglia dei Santantoniari: un appuntamento annunciato da tempo per un progetto sul quale il sodalizio guidato da Alfredo Minelli lavorava da tempo. La cappelluccia - la terza salendo lungo gli stradoni del monte - è dedicata a S. Michele Arcangelo ed era l'unica che attendeva un intervento di restauro e risistemazione (le altre sono state da tempo ristrutturate a cura delle Famiglie dei Santubaldari e dei Sangiorgiari). 

Ad aprire l'incontro i saluti istituzionali, con gli interventi del presidente della Famiglia, Alfredo Minelli, del sindaco Stirati, del vescovo Paolucci Bedini e del presidente della Fondazione Carisp Perugia, Carlo Colaiacovo. L’intervento, iniziato a febbraio 2018 grazie anche al contributo della Fondazione, che era intervenuta anche per le altre cappellucce e per la Basilica di S.Ubaldo, è stato ultimato. Dopo la prima fase di lavori che hanno consentito il recupero strutturale del tetto e il consolidamento delle fondazioni, in una seconda fase sono stati terminati tutti i lavori di rifinitura interna ed esterna.

"E' un giorno speciale per noi santantoniari - ha dichiarato Minelli - perchè è un nuovo tassello che permette di proseguire l’opera da parte della Famiglia dei Santantoniari di valorizzare e restituire alla collettività alcuni cardini del patrimonio monumentale della storia cittadina. Dal 2017 la Famiglia dei Santantoniari ha acquisito la Terza Cappelluccia sulle pendici del Monte Ingino dalla Diocesi, e il sogno di ristrutturarla era stato coltivato da due figure indimenticabili per la Festa dei Ceri e per Gubbio, il maestro Pietrangelo Farneti "Pacio" e Nello Ontano". 

Si è svolta anche la benedizione e la celebrazione eucaristica officiata dal Vescovo Paolucci Bedini insieme al rettore della Basilica di S.Ubaldo, mons. Fausto Panfili. Ad allietare il pomeriggio, al termine della cerimonia, anche le note della Banda Santantoniara.