Gubbio: i Ceri sono tornati in città

Sono Ceri freschi di restauro quelli che la partecipazione della popolazione ceraiola eugubina ha accompagnato nella discesa verso il ritorno in città. Sono ormai solo pochi giorni quelli che separano primo e secondo capitano, Stefano Pierotti e Massimo Minelli, i tre capodieci Massimo Morelli, Vittorio Fiorucci e Roberto Fofi, e tutta la città dal giorno più atteso. Tanta gente in basilica – e tanta a seguire la diretta di Trg e nel sito trgmedia.it – per la celebrazione religiosa: e nell’omelia il cappellano della Festa, don Giuliano Salciarini ha tracciato un paragone tra lo straordinario amore dei fedeli nei confronti di Sant’Ubaldo e di Giovanni Paolo II – nella giornata della sua beatificazione – per affermare che è la santità che attrae e accomuna le persone. Ma la santità non si raggiunge dopo la morte; Santi ci si diventa in vita con le scelte, il coraggio, l’amore, la testimonianza. C’è però il pericolo – ha ammonito Don Giuliano – che questo rapporto con i Santi diventi chiuso e non aperto a Dio. La prime birate all’interno della Basilica hanno dato il là alla discesa lungo gli stradoni, con l’abbraccio dei più piccoli ad accompagnarne il percorso fino al contatto con la città, con la sfilata aperta dai tamburini e dalla banda musicale Città di Gubbio. Fino a Piazza Grande, con le tre birate e l’ingresso nel Palazzo dei Consoli, dove – nelle sale dell’Arengo – resteranno per i pochi giorni che separano Gubbio dal suo 15 maggio.