Il sindaco Filippo Mario Stirati torna a intervenire sulla questione del canile comprensoriale di Gubbio, alla luce delle polemiche accese in questi giorni e che hanno trovato ampia diffusione sul web: « In questi giorni si è nuovamente alzato un polverone mediatico, in particolare sui social, in merito ad alcune vicende legate al canile comprensoriale di Ferratelle, che come è noto è di proprietà comunale ma affidato in convenzione alla Comunità montana ‘Alta Umbria’. L’invito che mi sento di rivolgere a tutti è quello di abbassare i toni e riportare la centralità dell’interesse sul benessere dei cani, che deve essere l’obiettivo primario di enti, istituzioni, associazioni animaliste, privati. Nella confusione generale e nel dilagare ‘virale’ di accuse indiscriminate lanciate contro chiunque, ogni verità si confonde e si richia di non avere chiari ruoli, responsabilità, impegni di ciascuno. Scatenare polemiche indiscriminate, inoltre, fornisce materia per azioni di sciacallaggio politico, come si sta verificando e non certo per contribuire a dirimere le questioni ma solo per agitare le acque, secondo la logica che spesso vediamo in azione del ‘tanto peggio, tanto meglio’... Tornando ai fatti, come Comune e io personalmente, mi sono interessato e mi sto interessanto alle vicende della struttura per la quale siamo impegnati, al di là della quota parte annuale della gestione di 75 mila euro a cui si aggiungono i contributi degli altri Comuni per arrivare a circa 100 mila euro, per realizzare alcuni interventi richiesti migliorativi per circa 30 mila euro: un pozzo per abbattere i costi di utenza annuale, un nuovo ambulatorio medico e altre migliorie. Mi sento anche di sottolineare che il canile di Gubbio persegue una politica di adozioni, come giustamente deve essere, tra le più proficue e virtuose dell’Umbria, a differenza di altre strutture dove esistono in stallo centinaia e centinaia di cani. Dunque, non mi sembra che si stanno ostacolando le adozioni. Fondamentale l’apertura e l’apporto delle associazioni animaliste, con alcune delle quali esiste una convenzione, mentre con altre stiamo lavorando per stabilire collaborazioni virtuose. E’ chiaro però che esistono regole alla quali attenersi e da rispettare, eventualmente da cambiare se sono troppo burocratiche o rigide, ma indispensabili per non creare conflitti tra soggetti pure animati dalle migliori intenzioni. Non si può pensare di sostituirsi al soggetto gestore che ovviamente deve rendere conto del proprio operato, e non si può operare in una situazione anarchica in cui ciascuno pensa di poter fare qualunque cosa. L’obiettivo, lo ripeto, è comunque il benessere dei cani e la politica delle adozioni, principi che tornerò a ribadire in una prossima riunione che intendo convocare con i rappresentanti di tutti i soggetti interessati chiedendo la collaborazione di ognuno, per ristabilire la giusta e doverosa serenità, presupposto per operare e conseguire i risultati auspicati ».
Gubbio/Gualdo Tadino
09/04/2018 15:30
Redazione