Le "Brocche d'autore" hanno finalmente un loro spazio definitivo di esposizione. Gubbio completa un percorso di valorizzazione e di promozione nato nel 2002 dall'intuizione di Ettore Sannipoli ma rimasto sempre "chiuso" per 11 mesi l'anno in magazzini anonimi. Parliamo della rassegna di ceramica dedicata ad uno dei simboli della Festa dei Ceri, la brocca, interpretata dall'estro di artisti locali, nazionali e internazionali, grazie alla rassegna promossa dal "Maggio Eugubino" ogni anno a ridosso della festa.
9 opere (3 per ogni autore) per ben 16 anni, con manufatti di grande pregio e valore artistico, che potevano essere apprezzati solo nel periodo di maggio grazie per altro alla disponibilità dei commercianti del centro storico che li esponevano nelle loro vetrine.
Da ieri le "Brocche d'autore" - il titolo della rassegna - hanno uno spazio espositivo permanente in via Baldassini, all'interno di uno degli ampi spazi contigui al Museo Multimediale della Festa dei Ceri.
L'inaugurazione si è svolta dopo un interessante incontro svoltosi alla sala consiliare di Palazzo Pretorio alla presenza, tra gli altri, del sindaco Stirati e del presidente dell'associazione "Maggio Eugubino", Lupini.
"Il Museo delle Brocche d'autore è un evento significativo con il quale onoriamo la cultura e la tradizione della nostra comunità - ha sottolineato il Sindaco. "Un progetto che si avvale del contributo di Regione, Comune e della preziosa collaborazione del Maggio Eugubino e della Gubbio cultura e multiservizi, con cui si dà visibilità ad una operazione che da anni attendeva una sua collocazione visbile e fisica permanente".
Per la Regione era presente l'assessore alla Cultura, Fernanda Cecchini: "Abbiamo accettato volentieri di partecipare per potenziare il polo museale di gubbio, per dare una mano e potenziare la vivacità umbra. Un'iniziativa importante che incrementa il patrimonio culturale e gli eventi per favorire la presenza di turisti e, soprattutto, per farli sostare più giorni consecutivi. Valorizzare ciò che abbiamo è fondamentale e, indipendentemente da come la pensiamo politicamente, credo che ci sia oggi bisogno di aver cura della nostra identità per superare un momento difficile in cui c'e bisogno di piu cultura, storia e consapevolezza. Questa è una piccola goccia".
A fare gli onori di casa, essendo presidente dell'associazione organizzatrice, Lucio Lupini: "Siamo partiti da un idea geniale di Ettore Sannipoli che ha poi proposto al consiglio. Siamo arrivati alla 17a edizione ed è attualmente una manifestazione con validità assoluta nel mondo artistico. Ogni anno la collezione si incrementa di 9 brocche. Siamo oggi sulle 150 e eravamo preoccupati della manutenzione e conservazione, ci dispiaceva soprattutto privare la cittadinanaza di questo patrimonio non permettendogli di fruirne.
Abbiamo chiesto a tutte le amministrazioni un luogo in cui poterle collocare e oggi finalmente grazie a questa attuale, il sogno è divenuto realtà con un museo delle brocche d autore, appositamente creato. Le brocche totali sono 150 e il museo può ospitarne solo 54 : un problema di spazio che rimane ma che già sappiamo come risolvere: il museo si rinnoverà continuamente con un criterio di rotazione che permetterà a tutte le opere di essere esposte. Al centro, poi, è previsto uno spazio preciso dedicato ogni anno a 3 artisti diversi".
Tra gli ospiti dell'iniziativa, anche la prof.ssa Patrizia Nardi, delegata per Unesco al coordinamento del circuito delle Festa con le macchine a spalla: "La Festa dei Ceri dura tutto l'anno e questa ne è la dimostrazione - ha dichiarato - La festa rinasce quando finisce. E il fatto che siamo al 20 luglio qui ad onorare i Ceri ne è la prova. C' è una cura continua per questo elemento che rappresenta la città e l'intera Umbria. Inutile ripetere che è l'ennesima prova di quanto questa manifestazione contenga i connotati per il riconoscimento Unesco. Per quanto riguarda le brocche faccio una proposta al tavolo: visto che le totali saranno sempre piu delle 54 che potranno essere esposte mi auguro che quelle nel frattempo possano viaggiare per i musei civici delle citta d italia perché significa che saremo riusciti a trasmettere al mondo il valore vero di questa festa. Io sono disponibile a collaborare per questo". Ha portato i suoi saluti ed il plauso per la bontà dell'iniziativa anche Leandro Ventura, direttore dell'Istituto centrale di demoetnoantropologia.
Infine il deus ex machina della esposizione, il prof.Ettore Sannipoli, esperto d'arte, studioso nonchè consigliere del Maggio Eugubino: "Si è iniziato nel 2002 e si è fatta tutti gli anni e subito abbiamo messo a disposizione dell'amministrazione le opere. Le difficoltà sono state tante soprattutto all'inizio ma ce l'abbiamo fatta. È nata da una mia idea che ho coltivato dopo aver visto quella del 1956 a Torgiano. Lo proposi al Maggio eugubino e fu accettata. Nel 2005 il presidente divenne Lucio Lupini e la collaborazione fu ancora più forte. Si sono trovati anche piccoli finanziamenti. Ogni anno protagonisti sono stati valenti artisti eugubini o italiani o stranieri scelticomunque nei territori con tradizione antica della ceramica. Siamo arrivati anche in Australia e Cuba con alcune presenze. Questa esposizione è la migliore garanzia per la continuità di questo appuntamento fortemente legato ad uno dei simboli dei Ceri e dunque della nostra comunità".
Presente anche l'architetto, progettista della mostra, Matteo Tomarelli.
Servizio e interviste stasera nel TRG PLUS alle ore 21
Gubbio/Gualdo Tadino
24/07/2018 09:26
Redazione