Appuntamento lunedì 16 luglio alle ore 18 nella sala dell’ex Refettorio della Biblioteca Sperelliana, con il vincitore del Premio Campiello 2018 - sezione opera prima, il giovane 26enne Valerio Valentini, con il libro ‘Gli 80 di Camporammaglia’ (Laterza). Modera l’incontro il giornalista Giacomo Marinelli Andreoli. Grazie all'impegno organizzativo della Fondazione “G. Mazzatinti” e al patrocinio del Comune, il "Campiello" sarà a Gubbio per la terza volta negli ultimi quattro anni, per promuovere gli autori, i loro libri e lo spirito che anima dal suo nascere questo premio, la volontà di promuovere la lettura come strumento di crescita culturale. Abruzzese, nato a L’Aquila, classe 1991, Valerio Valentini riceverà il prestigioso premio nella finalissima del Campiello a settembre, sul palco della Fenice di Venezia ma intanto gira l’Italia per presentare il suo libro. Laureato nel 2015 in Lettere moderne a Trento, giornalista, dalla fine del 2017 vive a Torino, dove collabora con il ‘Corriere della Sera’. Il titolo ‘Gli 80 di Camporammaglia’ non è una metafora numerica ma il racconto di un paesino incastonato nell’Appennino, che pur essendo immaginario nel nome, rappresenta una realtà, quella del vivere in montagna, un insieme di vicissitudini, situazioni e aneddoti che si mescolano assieme per creare un mondo esistente. Non c’è l’idealizzazione della vita in montagna, anzi le descrizioni tendono a cogliere i tratti più realistici della vita dei contadini. La narrazione si dispiega con voce corale, in cui storie di coraggio e di desolazione si intrecciano per raccontare un paese e i cambiamenti che è costretto affrontare. Sostenuto da Confindustria Veneto, il “Campiello” giunto alla sua cinquantaseiesima edizione, è un premio letterario, istituito nel 1962, che viene assegnato a opere di narrativa italiana, segnalando all’attenzione del grande pubblico numerosi autori e romanzi che hanno fatto la storia della letteratura del Paese. Considerato uno dei più prestigiosi premi letterari a livello nazionale, ha la peculiarità che a decretare il vincitore è una giuria di trecento lettori non specialisti, che valutano le opere vagliate da una giuria tecnica.