Un incontro con il sindaco Filippo Stirati. È quello che si è svolto stamane alle ore 12.00 in modalità virtuale tra alcuni residenti di Via del Bottagnone di Gubbio ed il primo cittadino, in cui sono state espresse, dopo la lettera aperta del mese scorso, le perplessità in merito alla costruzione del distributore di carburanti sulla cosiddetta “variante” eugubina, nella zona compresa tra la rotonda della Contessa e lo svincolo per Gubbio centro. I residenti della via, in circa mezz'ora d'incontro, hanno messo in luce le preoccupazioni e l'opinabile funzionalità del distributore, in un tratto di strada in cui il servizio è già garantito dalla stazione ex Tamoil oggi IP, (accessibile peraltro anche dalla strada secondaria appena fuori la circonvallazione) che risulterebbe pertanto superfluo e forse più opportuno in altri tratti dell'arteria stradale. I residenti, malgrado l'approvazione della commissione edilizia, prima dell'eventuale nulla osta definitivo alla costruzione da parte dell'ufficio urbanistico, invitano a far riflettere e hanno chiesto apertamente al sindaco Stirati di rivedere le posizioni, e come loro dieci consiglieri di maggioranza, che in una lettera protocollata, hanno espresso la loro contrarietà all'insediamento. Anche il consigliere comunale Orfeo Goracci ha presentato un'interrogazione urgente avente come oggetto la costruzione della stazione di servizio, ed in un comunicato stampa ha commentato affermando “Con preavviso di meno di 48 ore è stata convocata una riunione in seconda commissione per “discutere” del progetto di realizzazione della nuova stazione de servizio sulla “circonvallazione” in località Bottagnone e considerato che nella stessa commissione sono intervenuti solo 2 Consiglieri, il sottoscritto e un altro di minoranza, i quali hanno espresso un parere motivato e argomentato nettamente contrario al progetto in oggetto, chiedo (al sindaco ndr) come è possibile avere un tasso di ipocrisia istituzionale e politica di questo livello visto che in commissione nessuno ha preso la parola nonostante metà della Sua maggioranza si era espressa con documenti, resi pubblici, che così concludevano: “...venga ulteriormente ed approfonditamente valutato , per non correre il rischio di acconsentire all’edificazione di una struttura aliena al contesto, impattante dal punto di vista visivo ed incompatibile con il territorio circostante”.