Un personaggio che merita di essere recuperato, ricordato e la cui opera valorizzata: è quanto emerso in occasione della presentazione sabato scorso della riedizione del libro “L'Unità della Natura”, una delle opere di spicco firmate da Evelino Leonardi, figura poliedrica di intellettuale e scienziato, vissuta a cavallo tra il XIX e XX secolo.
L'occasione di parlarne è stata voluta dai nipoti, Gerard Percivalle e Luigi Leonardi, che attraverso la presenza e il contributo di studiosi e docenti universitari, hanno promosso un incontro alla Sala degli Stemmi di Palazzo Pretorio che ha permesso di raccontare vita e opere del medico chirurgo nato a Gubbio nel 1871, omeopata tra i pionieri, maanche giornalista e filologo, affiliato alla Massoneria, giovanile socialista – è stato anche collaboratore de L'Avanti – e poi aderente al fascismo, prima di morire nel 1939. Tanti i personaggi che hanno condiviso con lui amicizie e scambi epistolari. Su tutti, Gabriele D'Annunzio.
Ma Evelino Leonardi è soprattutto statp ricordato, da chi ha avuto la ventura di conoscerlo, come persona di straordinaria rettitudine, di grande umanità e disponibilità, da medico, di integerrima determinazione nelle scelte che caratterizzeranno la sua vita. Dagli anni turbolenti dell'Università a quelli più maturi ma sempre fervidi e carichi di energia e conoscenza. La sete di sapere è stata per questo personaggio una bussola costante, è stato detto dai numerosi relatori presenti. Dal prof. Alessio Galletti, che a Leonardi ha dedicato la sua tesi, al prof.Marco Pucciarini, storico delle religioni dell'Istituto teologico di Assisi, come anche da Paolo Capitanucci e Cristian Scimiterna. A ricordarne il contributo straordinario in campo medico sono stati i dottori Mattia Canetta e Marco Cesarini, dell'istituto nazionale di omeopatia Simoh, mentre l'avvocato Marco Marchetti ne ha tracciato i caratteri di figura di spicco della Gubbio intellettuale del primo Novecento. Ad aprire l'incontro, oltre ai saluti del sindaco, anche l'illustrazione dell'arch. Francesco Riccardini che ha descritto il recente restauro della tomba di famiglia nel cimitero eugubino, contraddistinta da una pregevole scultura raffigurante un leone sulla soglia di una porta, e ormai da decenni familiare nell'immaginario collettivo. Una breve cerimonia si è svolta poco prima dell'incontro nello stesso cimitero cittadino.
Non esiste una biografia di Evelino Leonardi ma l'incontro di sabato, che nasce dalla riedizione di una delle sue opere più significative, potrebbe ispirarla così come è stato auspicato che la città possa dedicargli un luogo toponomastico per l'indiscusso contributo culturale in campo umanistico e scientifico.
Gubbio/Gualdo Tadino
11/12/2017 11:47
Redazione