Gubbio, nei primi tre mesi 2014 il Fondo sostegno povertà ha erogato 50mila euro di contributi

Nei primi tre mesi del 2014, attraverso il Progetto “Sostegno alle situazioni di povertà nel Comune di Gubbio”, condiviso da Fondazione Cassa di Risparmio di Perugia, Caritas diocesana di Gubbio, Comune di Gubbio e Cesvol di Perugia, sono stati deliberati 181 contributi economici per complessivi 50.049 euro, destinati al pagamento di affitti e bollette. Il 62,2% hanno interessato famiglie di cittadinanza italiana, il 37,8% famiglie straniere. Per l’anno 2014 erano stati stanziati 160.000 euro (100.000 euro dalla Fondazione Cassa di Risparmio di Perugia, 30.000 dalla Caritas diocesana e 30.000 dal Comune), da erogare in due semestralità. In questi mesi - è la riflessione contenuta all'interno di Camminiamo della Diocesi di Gubbio, che presenta questo resoconto, la crisi economica ha continuato a far sentire i suoi pesanti effetti; anzi, per diverse famiglie la situazione è peggiorata, dal momento che in molti casi è diminuito o è venuto meno il sostegno degli ammortizzatori sociali. A conferma di una situazione che, almeno per ora, mantiene elementi di preoccupante criticità, c’è un altro dato: delle 181 famiglie che nel 2014 si sono recate presso la Caritas diocesana per ritirare il contributo legato al Progetto, ben 35 (quasi tutte italiane) non si erano mai rivolte al Centro di Ascolto della stessa struttura. Le risorse a disposizione del Progetto sono state dunque preziose ed hanno permesso di rispondere a bisogni ai quali, altrimenti, difficilmente si sarebbe potuto far fronte. Tuttavia - è l'appello - sarebbe necessario anticipare di almeno un mese l’erogazione della seconda tranche di risorse per il 2014; ciò al fine di mantenere la media mensile di 20.000 euro di contributi che, come si è fin qui visto, consentono di rispondere in modo sufficientemente esauriente almeno alle richieste di aiuto più urgenti. Infine la constatazione: continua il tentativo (finora vano) di coinvolgere altre realtà associative del territorio nel Progetto. Al di là dell’aspetto economico, pur importante, tale partecipazio e sarebbe un bel segnale rispetto al superamento di una modalità di rispondere ai bisogni troppo frammentata e autoreferenziale. Per quanto riguarda l’azione di “moral suasion” da promuovere nei confronti dei locatori per una riduzione dell’importo delle locazioni di locali concessi ad uso abitativo a quanti si trovano in una situazione di difficoltà dimostrata ed accertata dalla Commissione del Progetto (vedi punto 3 delle “Regole e modalità di erogazione”), la Caritas diocesana conferma la disponibilità ad accollarsi le spese di modifica del contratto di locazione per riduzioni di almeno il 20%.