E’ stato presentato questa mattina, dal sindaco Filippo Mario Stirati e dagli assessori Gabriele Damiani e Alessia Tasso, nella sala degli Stemmi del Comune in piazza Grande, il “Regolamento sulla collaborazione tra cittadini e amministrazione per la cura e/o la rigenerazione dei beni comuni urbani”, approvato dal Consiglio Comunale.
"Un atto varato dal Consiglio Comunale su iniziativa della Giunta – ha precisato il sindaco Stirati - un ulteriore passo avanti, iniziato dall’assessore Francesco Pierotti che con l’occasione ringrazio, che rientra fermamente in quel disegno in cui crediamo fermamente, i percorsi di partecipazione, dei quali fa parte il concetto di cittadinanza attiva. E’ infatti opportuno favorire processi virtuosi di collaborazione per sensibilizzare l’opinione pubblica nei confronti dei beni pubblici e, sulla base del principio di sussidiarietà, garantire interventi di cura, manutenzione e iniziativa sociale volti a migliorare la qualità della vita. In questo modo vengono definite le procedure e le regole in maniera precisa evitando complicazioni e dettando le disposizioni dovute per garantire una collaborazione nella quale il Comune mantiene responsabilità primarie nei confronti dei servizi essenziali.»
Dal canto suo l’assessore Gabriele Damiani, nel condividere quanto esposto dal sindaco Stirati, ha dimostrato gratitudine per il lavoro svolto dal suo predecessore Francesco Pierotti ed ha rimarcato l’importanza della partecipazione attiva dei cittadini alla vita pubblica. «E’ importante – ha dichiarato l’assessore Damiani – portare avanti interventi volti alla responsabilizzazione dei cittadini valorizzando anche le varie associazioni che svolgono una funzione fondamentale a livello sociale ».
Il regolamento è poi stato illustrato nel dettaglio dall’assessore Alessia Tasso che ha precisato: «In attesa di una normativa nazionale, che dia dettagli precisi anche in termini di incentivi fiscali, diversi Comuni, tra cui Bologna, hanno attivato regolamenti per promuovere tali forme di cittadinanza attiva. Tale regolamento – ha dichiarato l’assessore Tasso – serve per dare più carattere a quei rapporti ora formalizzati da convenzione. E’ un’iniziativa bilaterale dal momento che sia l’Amministrazione comunale che i singoli cittadini, gruppi di cittadini o associazioni possono chiedere di stipulare il patto di collaborazione per la cura e/o rigenerazione dei beni comuni e fare sì che ci sia una coscienza civica molto sentita. Un’occasione importante, visto che disponiamo di un grande patrimonio comunale e che vi è un capitale sociale inespresso, per mettere in atto una collaborazione attiva dei cittadini alla cura del territorio.» I beni comuni urbani sono quei beni materiali, immateriali e digitali, che i cittadini e l’Amministrazione riconoscono essere funzionali al benessere individuale e collettivo, attivandosi di conseguenza nei loro confronti, secondo quanto stabilito dal principio di sussidiarietà orizzontale enunciato dalla Costituzione Italiana, per condividere con l’Amministrazione la responsabilità della loro cura e/o rigenerazione. Attraverso il patto di collaborazione il Comune e i cittadini attivi definiscono l’ambito degli interventi di cura, volti alla protezione, conservazione ed alla manutenzione dei beni comuni urbani per garantire e migliorare la loro fruibilità e qualità, interventi di rigenerazione, per il recupero, la trasformazione ed innovazione che complessivamente incidono sul miglioramento della qualità della vita, e/o la gestione condivisa, interventi di cura svolta congiuntamente dai cittadini e dall’Amministrazione con carattere di continuità e di inclusività. Fondamentale la formazione riconosciuta dal Comune come strumento capace di orientare e sostenere le azioni necessarie a trasformare i bisogni che nascono dalla suddetta collaborazione e rivolta sia ai cittadini attivi, sia ai dipendenti ed agli amministratori. Il Comune promuove, altresì, il coinvolgimento delle scuole di ogni ordine e grado quale scelta strategica per la diffusione ed il radicamento delle pratiche di collaborazione, per l’organizzazione di interventi formativi, teorici e pratici e, nel relativo patto di collaborazione, può essere previsto che l’impegno degli studenti in tali azioni venga valutato ai fini della maturazione di crediti curriculari.
Gubbio/Gualdo Tadino
08/04/2016 15:09
Redazione