Successo di partecipazione e atmosfera di grande ilarità alla taverna di S.Antonio di Gubbio, per la presentazione del libro "Il mondo di Baldone campanaro" di Francobaldo Chiocci - giornalista e scrittore già direttore di numerose testate nazionali - che ha scritto questa nuova pubblicazione (la sua 13ma) in complicità con Mauro Mengoni detto "de Baldone", campanaro, ceraiolo ed ex capodieci santantoniaro. Un'iniziativa che rientrava nel programma dei festeggiamenti del 50° della Fondazione della Famiglia dei Santantoniari, nata il 5 maggio 1968.
Ad introdurre la serata è stato Alfredo Minelli Presidente della Famiglia dei Santantoniari, insieme a Loris Ghigi della Compagnia Camapanari con l'introduzione di Marco Marchetti per il coordinamento di Ubaldo Gini.
"Mauro de Baldone ci ha regalato il suo mondo" ha spiegato Marchetti, inquadrando questa pubblicazione tra i tanti esercizi narrativi che la penna eccellente di Chiocci ha saputo produrre: "Questo libro ci offre uno spaccato di chi eravamo e ci fa capire chi saremo. Ci mette di fronte allo specchio, canzonandoci un po' tutti, perchè dentro questi racconti leggeri non c'è solo l'ispiratore, Mauro Mengoni, ma ci siamo tutti noi".
Il modo migliore, dunque, per esorcizzare il patetico e l’enfatico con la battuta, la presa per i fondelli, la gomitata allusiva, l’aneddoto ribaldo o ilare, la gloria o la vergogna di un soprannome , il senso di un non senso, la verve e l’arguzia di un formidabile e inesauribile barzellettiere, cantastorie e mentore vicino di casa o compagno di bisbocce. Così lo hanno descritto prima Loris Ghigi - raccontando aneddoti da campanaro, e ricordando che il saluto ormai consueto dei capodieci ai Campanari, prima di lanciare la brocca, fu fatto per la prima volta spontaneamente proprio da Mauro Mengoni pochi istanti prima di alzare il cero nel 1981, per salutare i suoi amici in cima alla torretta.
"Non è un libro ma una passeggiata divertente tra ricordi, aneddoti di una Gubbio che c'era e che ancora c'è - ha confidato Francobaldo Chiocci, che ha ricordato come ad ispirare questa pubblicazione sia stato il fratello Gianfrancesco, scomparso pochi anni fa: "Ma il vero artefice è Mauro - ha precisato Chiocci - Uno che parla da testimone dell’inverosimile anche quando testimone non lo è ma la sa raccontare, e se pensa che tu sia ascoltatore incredulo ti prende per un braccio e ti assicura: «Son barzellette vere, solo qualcuna in parte...».
In apertura anche il Sindaco Stirati ha portato il suo saluto, evidenziando come sia importante che anche la memoria di queste vicende simpatiche, allegre ma specchio dellla Gubbio di un tempo, venga cristallizzata in una pubblicazione: "Si tratta di memoria orale che senza queste iniziative rischierebbe di andare persa".
Gubbio/Gualdo Tadino
22/01/2018 09:23
Redazione