Gubbio, problemi di manutenzione nella zona archeologica della Guastuglia

Le speranze sono sempre quelle ormai da decenni, speranze di amministratori, universitari, archeologi ed eugubini: vedere l'area della Guastuglia tornare ad antico splendore con la giusta valorizzazione che le spetta da parte di questa epoca contemporanea. Ecco invece che alcune sue zone versano oggi i condizioni precarie, nonostante l'impegno ed i progetti profusi anche da questa ultima amministrazione comunale. Da un rapido sopralluogo si può ben notare l'incuria e la sporcizia di molte zone, anche quelle limitrofe al tratto della nuova pista ciclabile che l'attraversa, è bene ricordare le intenzioni per il futuro. L'idea accarezzata dal sindaco Stirati, in linea con i suoi predecessori, è quella di inserire l'intera Guastuglia nel progetto che vorrebbe riqualificare piazza 40 martiri con la sua viabilità e tutta la struttura dell'ex ospedale. Ovviamente con la Soprintendenza che dell'area ha la gestione e la responsabilità. L'ultima occasione ufficiale e pubblica per tornare a parlarne era stata, il 28 luglio scorso, la presentazione degli scavi estivi realizzati dagli studenti dell'Università di Perugia. Circostanza durante la quale era arrivato l'annuncio del rettore Franco Moriconi di voler realizzare proprio a Gubbio una scuola di alta specializzazione in archeologia e di pensarla nel complesso di San Benedetto. L’area di Gubbio è effettivamente straordinaria, le potenzialità sono incredibili. Le ricadute, anche sul piano turistico e non solo culturale, da non sottovalutare. La stessa dott.ssa Cenciaioli della Soprintendenza per i Beni Archeologici dell’Umbria aveva rilanciato: “La nostra speranza è che questo progetto di valorizzazione della Guastuglia diventi parte integrante di un altro progetto che prevede un parco archeologico, che dall’antiquarium del Teatro romano, attraversa la strada e arriva nella Guastuglia”. E al tavolo appositamente creato tra Università, Sovrintendenza e Comune siede ovviamente anche il sindaco per valutare, tra le altre cose, il modo di render visitabile l'area con un biglietto d'ingresso per la civiltà romana. “Abbiamo bisogno di rendere questi luoghi fruibili, godibili e a disposizione delle attività formative e della comunità in genere – aveva infatti dichiarato Stirati sottolineando la piena disponibilità della città ad ospitare attività di formazione perchè, aveva aggiunto: “Abbiamo la necessitò di sviluppare azioni coordinate, progetti condivisi, sinergie e protocolli d’intesa, per investire in maniera importante e lungimirante”. La Soprintendente degli scavi Elena Calandra aveva aggiunto: “ Questo scavo si colloca in una posizione strategicamente importante, l’idea collettiva è di unificare le aree e di farne un grande parco archeologico. Ovviamente non è facile ma gli elementi per andare avanti ci sono tutti”. Ma il lavoro da fare sembra davvero tanto.