Era un carabiniere Giovanni Zizolfi, aveva 23 anni ed era a Gubbio il 20 giugno del 1944 quando i nazisti rastrellarono 80 persone tra la popolazione come risposta all'uccisione di due ufficiali tedeschi in Corso Garibaldi per poi fucilarne 40 la mattina del 22 giugno alle ore 6.30. Zizolfi, siciliano di origine, proveniente dal paesino di Mirto in provincia di Messina, fu uno di quelli. Oggi a Gubbio c'era il sindaco del paese siciliano Michele Zingales tra le istituzioni che hanno ricordato il terribile eccidio , giunto dall'isola appositamente per ricordare un suo concittadino e per dare testimonianza concreta di come questa pagina buia della storia non sia un fatto solo eugubino, ma per la sua crudezza e per i suoi numeri , di rilevanza nazionale . Zingales ha donato al sindaco di Gubbio Filippo Stirati un'opera di ferro battuto raffigurante la Sicilia, con su apposto un ramo di mirto, una delle piante tipiche della macchia mediterranea e i tre Ceri .
A fare gli onori di casa nel momento della cerimonia ufficiale davanti al mausoleo , insieme al sindaco Stirati, la presidente dell'associazione famiglie dei 40 Martiri Laura Tomarelli , mentre per la Regione Umbria era presente l'assessore Fernanda Cecchini .
Le celebrazioni erano già iniziate prestissimo, alle 6.30 con la prima funzione religiosa nell'ora dell'eccidio presieduta dal vescovo Monsignor Mario Ceccobelli che ha ricordato il sacrificio dei 40 innocenti e additando a tutti i presenti, come esempio di riconciliazione da seguire, la storia di Gugliemina e Peter, raccontata nel romanzo storico di Giacomo Marinelli Andreoli " Nel segno dei padri" , i due bambini cresciuti orfani di padri morti, su versanti diversi, nella vicenda dei 40 martiri
Quindi alle 9.30 il ritrovo in piazza 40 Martiri del corteo civile che ha tributato omaggio ai monumenti ai caduti posti in piazza e lungo il Viale della Rimembranza, per poi percorerre via Perugina e fermarsi all'edificio scolastico, il luogo dove gli 80 civili catturati furono tenuti prigionieri fino all'alba del 22 giugno, quando i nazisti li divisero in due gruppi : 40 uscirono per primi e scavarono una fossa, gli altri 40 uscirono per secondi e davanti a quella fossa furono fucilati. Le note del silenzio suonate dalla tromba hano scandito il momento del cordolglio per poi proseguire fino al Mausoleo e raggiungere il muro della fucilazione . Qui i bambini delle scuole di Gubbio, guidati dal sindaco del Ccr, hanno posto rose rosse , una per ogni martire. A seguire i discorsi ufficiali e poi la messa officiata da Don Fausto Panfili , intensa e partecipata dalle famiglie dei caduti, come anche dai tanti eugubini legati ,dopo 73 anni dai fatti, a questo tragico evento che ha scandito la storia di Gubbio e che ancora ne connota il comune sentire .
Immagini e servizio stasera nel tg delle 19.30 e 20.20 su TRG. E alle 21 andrà in onda la serata "Immaginiamoli con noi" dedicata dagli Sbandieratori ai 40 martiri.
Gubbio/Gualdo Tadino
22/06/2017 13:06
Redazione