Ha 79 anni Elio Bianconi, eugubino, un'infanzia a San Benedetto Vecchio dove il babbo, padre di 10 figli, faceva l'agricoltore. Oggi, dopo una vita di lavoro e ormai in pensione, sta coronando sogno: ritrovare, seppur dopo la morte, un fratello perso tanti anni fa. Aveva appena 5 anni Elio quando il 12 maggio del 1944 una quindicina di tedeschi si presentarono di mattina presto al casolare di San Benedetto Vecchio; pioveva a dirotto ed era già l'indizio di una giornata che sarebbe finita in tragedia. Il drappello si portò via uno dei fratelli più grandi della famiglia, Mansueto. Aveva solo 17 anni e nei giorni precedenti, proprio per paura di essere catturato, si era nascosto nelle boscaglie del Buranese; quella mattina era tornato a asa per aggiustarsi l'unico paio di scarpe logore che possedeva.
Per 73 anni la famiglia Bianconi non ebbe più notizie del giovane Mansueto, i genitori morirono senza il conforto di sapere dove e come fosse finito questo loro figlio . Poi un anno fa le ricerche avviate da una congiunta di Elio hanno dato il loro frutto : il ragazzo era sepolto a Monaco di Baviera nel cimitero militare italiano; la sua lapide riporta la data di morte avvenuta il 28 maggio del 1945 , aveva appena compiuti 18 anni e la guerra era finita da poco più di un mese.
Per Elio e la sua famiglia una triste scoperta che ha aperto però la speranza di riavere almeno le spoglie del giovane sventurato, e nel contempo alcuni drammatici interrogativi che resteranno senza risposta: perchè quel fratello deportato in Germania morì quando la guerra era già terminata da oltre un mese ? Cosa è accaduto ?
E proprio oggi i resti di Mansueto Bianconi torneranno in Italia, a Gubbio, per essere tumulati nel cimitero di Pietralunga dove domani alle 15.30 si svolgeranno le esequie: dopo quasi 73 anni, la degna sepoltura ad una giovane innocente vittima della barbarie bellica.
Gubbio/Gualdo Tadino
08/02/2018 08:12
Redazione