Non si spegne l'eco delle voci di condanna contro gli atti vandalici in centro a Gubbio. Questa volta ad essere preso di mira - come anticipato fin da sabato sul nostro sito - è stato il chiostro del complesso di San Pietro. Sono infatti state scoperte alcune scritte a pennarello sui muri delle colonne di uno dei chiostri, sede della Biblioteca Sperelliana. Frasi ingiuriose che hanno deturpato l'opera di restauro che aveva restituito decoro ad una parte del centro storico di Gubbio che danni è anche simbolo della cultura. “Sarò pazzo, ma so volare- la gang non si infama- semo stati qui – lo stato non ruba, la polizia non è corrotta e io non scrivo sui muri”. queste le scritte. Sporta denuncia contro ignoti ai Carabinieri della locale compagnia che hanno avviato approfondimenti per risalire ai responsabili.
Intanto però c'è su questo ennesimo atto vandalico la presa di posizione del sindaco Stirati che ricorda come la biblioteca non sia nuova ad atti di vanfalismo, si annoverano giocattoli gettati dalle finestre, poltrone imbrattate, arredi rovinati, manifesti strappati. Nel condannare il fatto, il sindaco afferma che “occorre un’azione comune e condivisa sul piano politico, sociale, psicoterapeutico per dare risposte di fiducia e in alcuni casi di speranza a una crescita disordinata e talvolta priva di regole, come è quella della società contemporanea. La soluzione non può essere solo repressiva, con l’installazione di telecamere in tutti i luoghi pubblici, che pure sono necessarie come nel caso della regolamentazione di accessi alle auto nel centro storico; occorre invece che le istituzioni, la scuola, la famiglia si aprano a un maggior dialogo e costruiscano un terreno di ascolto per intercettare solitudini e nuove emarginazioni, che spesso sono il terreno fertile per atti violenti “