Gli eugubini amano il loro campanone, il simbolo laico della città, quel campanone che con il suo suono entra nei cuori nei giorni di gioia e di festa ed in quelli di sconforto.
E ieri è tornato a suonare grazie alla devozione dei campanari, quegli uomini, quegli eugubini, che nonostante la paura del terremoto sono saliti in cima alla torretta garantiti solo da una corda.
E' tornato così a suonare ieri alle ore 12, e poi in serata alle 19, quasi a far sentire la propria voce per incoraggiare tutte le popolazioni colpite dal grave sisma delle 7.40 di mattina, la scossa più intensa avvertita in tutta Italia dal 1980.
Una sonata dunque dal valore solidale, una sonata che interpreta il coraggio e la dignità degli umbri che spesso nell'ultimo secolo hanno dovuto fare i conti con la devastazione del terremoto.
I turisti hanno immortalato la prodezza dei campanari, i video hanno spopolato su facebook e sulla rete, sul nostro sito www.trgmedia.it la notizia ieri in poche ore ha raggiunto 13 mila visualizzazioni.
Nel 1984 fu proprio il suono del Campanone, il 1 maggio, che segno' la ripresa della comunità eugubina dopo il sisma del 29 aprile. La sua voce fu un segnale che la vita continuava. Oggi la speranza è che ciò possa avvenire anche per le popolazioni della Valnerina duramente colpite dal sisma che ormai da oltre due mesi devasta il territorio crocevia di 4 regioni.
L'enorme campana di Palazzo dei Consoli come ogni 30 ottobre ha omaggiato anche se stesso per festeggiare i 247 anni: il campanone infatti venne fuso il 30 ottobre 1769 da un noto artigiano di L'Aquila. Giovanni Battista Donati.
E come non ricordare che proprio sulla campana, come sovente, tra le iscrizioni anche l'invocazione rivolta ai santi protettori di Gubbio e tramite loro a Gesù Cristo affinchè "liberet civitatem istam a flagello terremotus".
Nella mattinata di ieri infatti si è svolta una breve ma significativa cerimonia di riconoscimento alla compagnia Campanari da parte di Bernardino Pezzopane, gualdese di adozione ma aquilano di origine (vedi foto). E non a caso Gubbio e L'Aquila sono unite anche dal comune destino di dover convivere ciclicamente con le scosse sismiche.
Pezzopane già nel 2011 e 2015 aveva donato due quadri, ieri è stata la volta di una poesia.
Ecco il testo: "Alle falde del monte Ingino, all'interno degli arconi di via Baldassini, da madre eugubina e pade aquilano, il 30 ottobre del 1769 venne alla luce il Campanone.
Il Campanone diffonde la sua novella nell'intera valle eugubine, i suoi rintocchi ritmati generano grande emotività a turisti e cittadini".
Anche gli sbandieratori, infine, hanno omaggiato i 247 anni del Campanone sventolando le bandiere ai primi rintocchi, sul tetto del Palazzo dei Consoli.
Gubbio/Gualdo Tadino
31/10/2016 13:16
Redazione