Il gelo dell'inverno non aveva fermato i passi del Poverello di Assisi. C'è riuscito invece il Covd-19 a sospendere e interrompere il cammino dei migliaia di viandanti e pellegrini che ogni anno si mettono in marcia lungo i sentieri religiosi regionali e italiani. Solo nel 2019 erano stati 24mila le presenze sui cammini umbri, di cui ben 17mila sui sentieri francescani verso Assisi. La regola attuale, però, vale per tutti: rimanere in casa ed evitare che il contagio si propaghi a macchia d'olio incontrastabilmente.
Lo conferma anche, a Gubbio, Katia Bianconi, interpellata per la Piccola Accoglienza, il nucleo di volontari della Diocesi eugubina che si occupano della logistica dei pellengini e che sta rispondendo in questi giorni alle richieste di centinaia di persone che cercano di informarsi su quando sarà di nuovo possibile rimettersi in cammino.
Al momento nessuna nuova. Anzi. I pellegrini continuano però a far squillare i telefoni, in cerca di una parola di conforto dalla terra dei santi Ubaldo e Francesco, piccoli momenti di speranza anche per gli stessi eugubini, per distrarsi, per concentrarsi sul futuro possibile. Intanto basta affacciarsi per vedere come chi cammina per abitudine, oggi, si sia fermato, per il bene di tutti. Le credenziali continuano comunque ad essere spedite in tutta Italia e nel mondo, ma ovviamente con tempi più allungati, dato che si cerca di recarsi alla posta meno di frequente, con una cadenza settimanale magari piuttosto che giornaliera. La credenziale 2020, ricordiamo, è stata presentata a fine febbraio, realizzata dall'artista Marilù, al secolo Maria Luigia Scala.
La stessa Bianconi e la Piccola Accoglienza, su indicazione del vescovo monsignor Luciano Paolucci Bedini, dietro istruzioni del decreto governativo, sottolineano l'importanza di portare pazienza in questo momento e di evitare di mettesi in marcia, per evitare di portare, seppur involontariamente, il contagio “a spasso”, con la conseguenza di sovraccaricare, come si legge in una nota sulla pagina “la via di Francesco”, le strutture sanitarie del territorio. Per questo sono sospese le attività di accoglienza facenti capo alla diocesi eugubina. Il discorso ovviamente vale per i cammini eugubini, provinciali, regionali, così come italiani, dal sentiero benedettino, a Italia coast to coast, dalla via della lana e della seta a Puglia trekking, ad esempio, tra gli altri. Resta valido il consiglio di non mettersi in questa fase storica in viaggio, di rimandare, di sospendere i propri piani e sogni, almeno per qualche settimana, e di rimanere in casa, per il bene proprio e di tutte le comunità. Passata l'emergenza sanitaria, le accoglienze povere saranno oltremodo felici di tornare ad accogliere tutti i pellegrini e i viandanti sui sentieri, e in questo nostro caso, sul sentiero francescano.
Gubbio/Gualdo Tadino
18/03/2020 11:36
Redazione