Siamo una Regione dove si respira un'aria buona, ma che deve affrontare la sfida dei cambiamenti climatici che innalzano il numero di tempeste di sabbia sahariana e fanno schizzare il livello di ozono.
E' in estrema sintesi il rapporto Arpa, l'agenzia di protezione ambientale, sulla qualità dell'aria in Umbria, pubblicato in questo marzo 2023 e presentato alla sede di Terni. Presenti, tra gli altri, il direttore generale di Arpa Umbria Luca Proietti, l’assessore regionale all’ambiente Roberto Morroni, il dirigente regionale Stefano Nodessi Proietti e Marco Vecchiocattivi di Arpa Umbria.
24 stazioni di monitoraggio in tutta l'Umbria, con un maggior monitoraggio a Gubbio e Terni, quindi l'area perugina, mentre una centralina soltanto a Città di Castello.
Quanto al Pm10, le polveri sottili presenti in aria, la media annua risulta rispettata in tutte le stazioni ma con situazioni più alte nella zona di Terni . Superamenti nelle media delle 24 ore , oltre a Terni, risultano a Perugia Ponte San Giovanni , Foligno Porta Romana, Città di Castello e Narni Scalo. Non è solo il traffico urbano a incidere su questi sforamenti giornalieri, da qualche anno una fetta importante della responsabilità deriva, secondo Arpa, dalle tempeste di sabbia africana sempre più frequenti. Restano nella norma le rilevazioni in tutta l'Umbria di biossido di azoto, carbonio, zolfo, piombo, benzene e benzo a pirene che è il composto principale della famiglia degli idrocarburi policiclici aromatici stabile da circa 5 anni. Per il direttore Proietti è il risultato di una politica ambientale che sta dando i suoi frutti.
Un' attenzione merita la situazione del nichel nella postazione ternana di Prisciano dove è stato superato anche quest’anno il valore obiettivo dovuto quasi completamente alla presenza delle emissioni dalle attività del vicino polo siderurgico.
Non fa eccezione l'Umbria, rispetto all'Italia, sulla presenza di ozono, inquinante presente specialmente in estate, dovuto a irraggiamento solare. Nel 2023, 6 stazioni su 9 hanno rispettato il valore obiettivo mentre solo 2 su 9 hanno rispettato l’obiettivo a lungo termine per la protezione della salute umana. L’aumentare di eventi di caldo estremo e l’assenza di precipitazioni hanno nel tempo favorito l’aumento dei valori .
‘C’è ancora molto da fare" ha affermato l'assessore all'ambiente e vice presidente della Regione Roberto Morroni che ha ricordato gli obiettivi a cui tendere nel lungo termine per la nuova direttiva dell’Unione Europea sulla qualità dell’aria in via di approvazione. Questa, oltre a porre valori limite decisamente più ambiziosi e più in linea con quanto richiesto dalle recenti indicazioni dell’OrganizzazioneMondiale della Sanità, richiederà il potenziamento delle capacità analitiche da mettere in campo.
Perugia
26/03/2024 13:27
Redazione