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Indagine ACLI su immigrazione in Alto Chiascio: sono 5.400 gli stranieri, in calo dello 0,24%

Indagine ACLI su immigrazione in Alto Chiascio: sono 5.400 gli stranieri, in calo dello 0,24%. I risultati dello studio presentati ieri sera alla sala consiliare di Gualdo Tadino. Prevale la comunita' rumena (18%).

Alla sala consiliare del comune di Gualdo Tadino è stato presentato il 14° censimento curato dal circolo Acli Ora et Labora sugli immigrati regolarmente residenti nel comprensorio dell’eugubino-gualdese al 30/09/2016.

L'impostazione della ricerca è stata in linea con quanto già elaborato negli anni precedenti, privilegiando due aspetti: la presenza degli stranieri residenti nel territorio degli otto comuni e quella degli studenti stranieri a scuola. Dallo scorso anno inoltre l’indagine è stata arricchita con altri dati interessanti che riguardano l'impresa degli stranieri a partire dal 2005 e il tasso di occupazione dal 2008. A presentare e commentare le slide il presidente del circolo Prof. Sante Pirrami. Complice il perdurare della crisi economica che continua a colpire duro soprattutto nel territorio della fascia appenninica, è ulteriormente calato il numero degli immigrati presenti.

Sono 5.391 quelli regolarmente iscritti alle anagrafi comunali, in calo di circa lo 0,24% rispetto al 2015. Su una popolazione complessiva di 64.103 abitanti anch’essa in calo di uno 0,54%, sono l’8,4% dei residenti. La variazione dal 2005 ad oggi fa comunque riscontrare un saldo positivo con un incremento del 2,3%, una tendenza che sta comunque lentamente calando negli ultimi anni. Il 54% risultano di sesso maschile ed il 46% sono donne. La fascia di età maggiormente presente è quella fra i 19 ed i 40 anni con il 38% delle presenze. Il comune di Gubbio con il 40% e quello di Gualdo Tadino con il 30%, sono quelli che in termini assoluti hanno il maggior numero di presenze straniere, i comuni di Sigillo, Costacciaro e Scheggia sono di contro in fondo alla classifica. Se prendiamo come riferimento l’anno 2010 e lo confrontiamo con i dati dell’anno in corso, si può riscontrare un calo delle presenze straniere in ogni comune, soltanto Gualdo Tadino fa eccezione con un aumento dell’1%.

Nell’ultimo anno invece il calo più drastico si registra a Scheggia con un decremento dell’1,4%, stabile Fossato di Vico, mentre l’unico comune con un aumento di immigrati è Valfabbrica con lo 0,4%. L’incidenza in percentuale degli stranieri sul totale della popolazione residente fa risultare il comune di Fossato di Vico, come di consueto, al primo posto con il 17,7% seguito da Gualdo Tadino con l’11,1% e Nocera Umbra con l’11%, ultimo Sigillo con il 5%.

In generale si evidenzia che la presenza degli stranieri è cresciuta costantemente fino al 2009 per poi diminuire di uno 0,1% nel 2010 e nuovamente risalire fino al 2012 al 9,6% della popolazione residente. Dal 2013 le presenze tornano a calare e l’anno in corso fa registrare un’ulteriore diminuzione. Dato interessante l’aumento nel corso degli anni del numero delle donne, ormai di poco inferiore ai maschi. La maggiore presenza del gentil sesso testimonia che molti stranieri hanno ricongiunto, dopo anni, le proprie famiglie (mogli e figli). In sei anni il calo significativo, circa 1000 persone, è da imputare soprattutto al decremento degli uomini. E' molto probabile che questo ultimo dato indichi il rientro di alcuni stranieri nel proprio Paese d’origine o un’emigrazione spesso momentanea in altre nazioni con la permanenza del resto dei familiari (donne e bambini) nell'attuale collocazione o il rientro di quest’ultime nel proprio Paese in attesa di un nuovo ricongiungimento. La maggior presenza di donne è inoltre dovuta anche alla crescente richiesta di manodopera per assistenza e cura delle persone soprattutto anziane.

La comunità rumena con il 18,1% ha ormai di gran lunga soppiantato quella albanese, per anni al primo posto ed ora terza con il 12,1%, seguono i marocchini al secondo posto con il 13,2%. Per quanto concerne la presenza degli alunni stranieri, c’è da premettere che soltanto tre comuni di quelli presi a riferimento, Gubbio, Gualdo Tadino e Nocera Umbra, hanno tutti gli ordini di scuole comprese le secondarie di secondo grado. Gli studenti immigrati risultano l’11,5% della popolazione scolastica con il record assoluto per Fossato di Vico con il 27,7%. Da sottolineare che rispetto al 2015 sono calate le iscrizioni degli studenti in ogni ordine di scuola con il dato maggiore per la scuola dell’infanzia con un decremento significativo del 7,2%. Per quanto riguarda le nazionalità presenti sui banchi di scuola quella più rappresentata è la comunità marocchina con il 22,5%, seguita da quella albanese al 22,4% e da quella rumena al 14,5%. A testimonianza della crisi ancora lungi dal terminare a queste latitudini, il dato sulle imprese guidate dagli immigrati ed il bilancio sulle assunzioni a dir poco critico soprattutto nell’ultimo anno. Da Gubbio arrivano le notizie peggiori con un drastico ridimensionamento del numero delle imprese che dal 2005 ad oggi sono circa ottanta in meno. Un campanello d’allarme anche per quanto concerne il totale degli occupati. Dal 2008 ad oggi sono andati in fumo circa il 50% dei lavoratori stranieri, si perdono in media 100 posti all’anno. Un bilancio pesantissimo che non fa altro che ingrossare le fila dei disoccupati iscritti ai centri per l’impiego. Ad iniziare gli interventi nel corso della serata il sindaco di Gualdo Tadino Presciutti che oltre a ringraziare le Acli per l’importante ruolo di ricerca che svolgono nel territorio, ha sottolineato come la sua amministrazione sia stata fra le prime in Umbria ad accogliere i profughi. I primi trenta sono stati collocati in diverse frazioni e svolgono dei lavori di pubblica utilità senza dare problemi di alcun tipo. Altri tredici invece, con l’accordo della Diocesi, sono stati collocati presso il Convento dei frati zoccolanti e si dedicano, guidati da diverse associazioni, ad attività didattiche la mattina, mentre nel pomeriggio collaborano alla cura del verde e della struttura. Un esempio virtuoso che dovrebbe spingere altri comuni umbri all’accoglienza. A portare i saluti delle Acli regionali il presidente Massimo Ceccarelli che ha di nuovo posto l’accento sulla necessità di allargare il numero dei comuni pronti all’accoglienza. E’ necessario, con l’aiuto delle associazioni, creare le condizioni per rendere i profughi attivi ed utili nelle comunità, servono modelli maggiormente inclusivi senza egoismi o falsi allarmismi ma con regole certe e progetti lungimiranti. A chiudere l’incontro l’intervento di Antonio Russo della presidenza nazionale delle Acli con delega alle Politiche sociali e welfare. La ricerca, ha spiegato, permette di avere un quadro oggettivo del fenomeno dell’immigrazione nel territorio appenninico ed i numeri sono punti di partenza essenziali per avere delle chiavi di lettura senza pregiudizi e falsi allarmismi. Il fenomeno migratorio è epocale, basti pensare che nel solo 2015 circa 65 milioni di persone nel mondo hanno deciso per vari motivi di abbandonare i propri paesi d’origine. Ci sono territori che accolgono molto più dell’Italia e dell’Europa, paesi in Africa ed in Asia, sconosciuti ai più, che contribuiscono in modo massiccio ad ospitare profughi ed immigrati in genere. L’Europa sta sbagliando le proprie politiche di accoglienza, non sta dando risposte serie ed adeguate rispetto ad un fenomeno gigantesco che ha riguardato da sempre la storia dell’uomo. Non c’è una politica comune, gli egoismi nazionali prevalgono, nascono muri, si tratta con i dittatori e si dimentica che dietro a tutto questo ci sono persone e non merci. Non si può restare sordi alle richieste di aiuto di un’umanità che fugge, così come ci ricorda in continuazione Papa Francesco. Le politiche sbagliate generano paure, talvolta alimentate da miti da sfatare, cresce la paura nell’altro, nel diverso, senza pensare che l’incontro fra persone ha da sempre portato benefici. E’ essenziale creare delle regole serie e chiare per tutti senza distinzioni ricordando che, al netto di qualche problema di ordine pubblico, gli immigrati che, peraltro come dimostrano i dati non ritengono più l’Italia un territorio appetibile, danno un contributo essenziale per le casse dello stato, per la previdenza e per l’esistenza stessa di alcune scuole.

 

Gubbio/Gualdo Tadino
29/11/2016 10:33
Redazione
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