Velocizzare le procedure per estendere il Durc (documento unico di regolarita' contributiva nei cantieri), gia' in funzione in Umbria, a tutte le quattro regioni del cratere, "come prevede l' ordinanza 41 approvata dal commissario unico alla Ricostruzione, Vasco Errani, poco prima di lasciare l' incarico".
E' cio' che chiedono i sindacati dell' edilizia dell' Umbria, Fillea Cgil, Filca Cisl e Feneal Uil, riuniti in una conferenza stampa indetta per commentare la notizia delle indagini che coinvolgono alcune imprese impegnate nella ricostruzione post terremoto nella regione.
"L' inchiesta partita dalla procura di Napoli e' un fatto grave di cui avevamo sentore - afferma Augusto Paolucci, segretario della Fillea Cgil - noi come sindacati avevamo gia' segnalato in Cassa edile queste imprese, per un turn over di lavoratori troppo rapido. Il Durc e' fondamentale per combattere il lavoro nero, grigio e la concorrenza sleale. Soprattutto oggi, perche' in mancanza di lavoro, l' arrivo di fondi pubblici rischia di favorire corruzione e malaffare". Il Durc, come spiega il responsabile delle certificazioni di regolarita' della Cassa edile di Perugia, Andrea Rufini, "verifica che in un cantiere edile ci sia solo manodopera regolare denunciata agli enti previdenziali e che imprese e operai abbiano la formazione adeguata". In Umbria e' in vigore da vent' anni, e' stato introdotto dopo il sisma del 1997 e secondo gli addetti non rappresenta un ostacolo burocratico ai lavori: "Le imprese regolari ottengono il certificato in media in 2-3 giorni - dice Rufini - ci sorprende che le ordinanze sulla ricostruzione non abbiano dichiarato la congruita' come elemento necessario per evitare la presenza di lavoratori in nero e problemi di concorrenza sleale tra contratti nazionali diversi".
Come ricorda Stefano Paloni della Feneal Uil, "nella ricostruzione post terremoto del 1997 non ci furono vittime anche grazie al Durc" ed oggi, secondo Tino Tosti della Filca Cisl, "non si puo' piu' aspettare, per dare la possibilita' alle altre regioni di adeguarsi". La ricostruzione, infatti, alla luce dei dati riportati dal commissario Paola De Micheli, e' ancora lontana: "Lei stessa ha precisato che non e' ancora finita l' emergenza - spiega Paolucci - in Umbria sono state rimosse il 18% delle macerie, mentre le Sae consegnate sono solo 173 su un totale di 783, il 22%". Per questo, i sindacati chiedono di poterla incontrare per dare un proprio contributo, alla luce dell' esperienza vissuta nel 1997, ma anche di accelerare le pratiche per sbloccare l' ordinanza 41. "Lo chiediamo all' Anac e alla Regione Umbria, che' possa far sentire la propria voce per evitare che si perda il modello Durc, frutto di venti anni di lavoro. Inoltre - conclude Paolucci - vorremmo essere ricevuti dal prefetto: subito dopo il 30 ottobre ci ha contattati, ma il tavolo non e' mai stato ancora riunito". Chiesto incontro al commissario
Foligno/Spoleto
17/10/2017 10:02
Redazione