Un vero colpo per la Gesenu, la società partecipata dal Comune di Perugia che era stata colpita da interdettiviva antimafia che però è stata da tempo revocata.
Gesenu, infatti, è stata esclusa della gara da 240 milioni di euro indetta dall’Ati 1 per la gestione integrata del ciclo dei rifiuti nell’area dell’Alto Tevere. Una gara indetta nel 2016 e il cui iter è stato assai travagliato. L’esclusione della Gesenu, che priva la partecipata che conta 500 dipendenti della possibilità di poter contare su una commessa importante, è stata stabilita dall’Anac (Autoritò nazionale anti corruzione) in base all’articolo 211 del nuovo codice degli appalri. Questo, in sostanza, recita che, su richiesta, l’Anac può esprimere un ‘Parere di precontenzioso’, che di parere ha solo il nome perché si tratta di una decisione vincolante, introdotto per ridurre il numero di liti che finiscono sui tavoli dei vari Tar e poi del Consiglio di Stato. Così, ricevuta la richiesta di esprimere il parere e dopo aver svolto l’istruttoria, l’Anac ha inviato all’Ati 1 e a Sogepu, Ecocave, Sei Toscana, oltre che ovviamente alla stessa Gesenu, la delibera che decreta l’esclusione di Gesenu dalla gara.
La Gesenu, che da qualche giorno è presieduta dall’ex capo della della Corte d’appello di Perugia Wladimiro De Nunzio, è mandante di un Raggruppamento temporaneo di imprese di cui fanno parte, oltre a Gesenu, anche Sogepu (l’azienda che opera nell’Alto Tevere) e le altre società; ma, questo il problema, dopo l’interdittiva antimafia che aveva colpito Gesenu a fine 2015 Sogepu aveva deciso di estrometterla nel luglio 2016 e ora, secondo l’Anac, nonostante l’interdittiva sia stata revocata da tempo non si può tornare indietro.
La gara dell’Ati 1 per la gestione integrata dei rifiuti riguarda i comuni di Gubbio, Città di Castello, Umbertide, Citerna, Costacciaro, Fossato, Gualdo, Lisciano Niccone, Monte Santa Maria Tiberina, Montone, Pietralunga, San Giustino, Scheggia e Pascelupo e Sigillo.
Forte preoccupazione per la vicenda sia al Comune di Perugia, che come detto partecipa al capitale sociale Gesenu, sia nel mondo politico regionale e sindacale, allarmato per i possibili effetti sull’occupazione. Nessuno, tuttavia, per il momento ha voluto rilasciare dichiarazioni ufficiali. Meno preoccupazioni in Alto Tevere e in quei comuni dove la presenza di Gesenu non era ben vista.
Perugia
11/08/2017 12:20
Redazione