Non è passata inosservata la notizia lanciata da trgmedia.it e dal nostro tg di TRG venerdi' scorso, sul nuovo empasse per la Pian d'Assino nel tratto Mocaiana- bivio di Pietralunga: cantiere fermo da dicembre e smantellato nelle ultime settimane con la ditta Collini che ha disdetto pure gli affitti per i propri dipendenti. Il tutto per un inghippo burocratico legato agli uffici regionali e a quelli ministeriali per un foglio della VIA, valutazione d'impatto ambientale, eseguita e superata ma mai inoltrato.
E arriva oggi il commento preoccupato e risentito del sindaco di Gubbio Stirati che esprime massimo disappunto per lo smantellamento del cantiere a Mocaiana, approntato dall’impresa vincitrice della gara d’appalto e finanziato dal CIPE con circa 80 milioni di euro. “Lo stop all’intervento, atteso da anni – commenta il sindaco di Gubbio - arriva come un fulmine a ciel sereno. Lo sconcerto è la prima reazione ma ora subentra la grande preoccupazione per un incomprensibile dietro-front, per il quale esigiamo risposte e motivazioni puntuali. Nei mesi scorsi sono stato costantemente in contatto con Anas e Regione, continua Stirati, per monitorare lo stato di attivazione del cantiere sulla variante Pian d'Assino, per i lavori del secondo tratto Mocaiana-Pietralunga, finanziati e da tempo appaltati. Ci aspettiamo un chiarimento in tempi brevi e un impegno a risolvere una questione ancora nebulosa nelle sue spiegazioni. Non vorremmo – conclude nella sua nota Stirati - che questa brutta notizia diventasse pessima, con conseguenze disastrose circa l’allungamento sine-die dei tempi o peggio ancora l’invalidazione della gara d'appalto”.
Stirati annuncia l'attivazione immediata nelle sedi opportune “per riportare il giusto rammarico dell intera città e la sollecitazione a risolvere con urgenza l’impasse che si è determinata e che non può essere fatta pagare alla collettività eugubina”.
Il prossimo step, come ricordato nei giorni scorsi, sarà il 10 maggio quando arriverà il parere legale chiesto dalla Regione sulla possibilità di utilizzare l'autorizzazione ambientale già ricevuta – ma nel frattempo scaduta – anziché riprendere ex novo tutto l'iter con inevitabile perdita di mesi, se non di anni, per pur negligenza burocratica. Che, purtroppo finirà per non avere neanche un responsabile.
Gubbio/Gualdo Tadino
17/04/2018 15:11
Redazione