Si incentra su una decina di concorsi per l' assunzione di una una trentina tra medici, infermieri e personale ausiliario dell' ospedale di Perugia l' indagine della guardia di finanza nell' ambito della quale sono stati arrestati, ai domiciliari, l'assessore regionale alla sanità, Barberini, il segretario regionale PD, Bocci, il direttore generale dell'azienda ospedaliera perugina, Duca e il direttore amministrativo Valorosi.
Un vero tsunami giudiziario che si è abbattuto sulla Regione dell'Umbria portando al coinvolgimento di 34 persone nindagate, tra le quali anche la Governatrice Catiuscia Marini.
E' quanto emerge in base ai primi atti d' indagine. I politici coinvolti - in base all' ipotesi d' accusa - avrebbero segnalato le persone da assumere ai vertici dell' azienda ospedaliera. I candidati individuati sarebbero stati quindi messi nelle condizioni - ritengono gli inquirenti - di vincere i concorsi. Questo il meccanismo individuato dagli inquirenti che hanno raccolto da intercettazioni telefoniche gli elementi essenziali su cui poggiare l'accusa di una serie di reati tra cui abuso d'ufficio, favoreggiamento, falso ideologico.
"Le procedure di selezione del personale dell' azienda ospedaliera" (...) "sono state condizionate e sostanzialmente falsate" dalla "prolungata ed abituale attivita' illecita posta in essere" dagli indagati. E' quanto scrive il gip del capoluogo umbro, Valerio d' Andria, nell' ordinanza di custodia cautelare ai domiciliari e di sospensione dai pubblici uffici emessa al termine di una indagine partita alla fine del 2017 e "focalizzatasi sull' attivita' dei vertici amministrativi dell' Azienda ospedaliera di Perugia e sulla gestione in particolare delle procedure concorsuali di assunzione dei dipendenti".
Per gli inquirenti era un "sistema che andava avanti da sempre" quello con cui sono stati "condizionati e sostanzialmente falsati", come scrive il gip, da esponenti di primo piano del Pd umbro 11 concorsi per una trentina di assunzioni all' ospedale di Perugia per primari, medici, infermieri e ausiliari fino ad arrivare alle categorie protette. Una "spartizione" di vincitori ed idonei che ha portato agli arresti domiciliari l' assessore regionale alla Sanità Luca Barberini, il segretario regionale del Pd (ora commissariato da Nicola Zingaretti) Gianpiero Bocci, il direttore generale dell' Azienda ospedaliera Emilio Duca e quello amministrativo Maurizio Valorosi. La presidente della Regione Catiuscia Marini, anche lei del Partito democratico, è invece indagata a piede libero. Per la procura "in più occasioni" si sarebbe interessata ai concorsi. L' indagine, condotta dalla guardia di finanza, è andata avanti per mesi. Con intercettazioni telefoniche a attività d' indagine a riscontro. Complessivamente sono 35 le persone indagate. A chi doveva superare le prove - scrive ancora il gip nell' ordinanza di applicazione delle misure cautelari - venivano fornite "le tracce d' esame e gli indirizzi della commissione in ordine alle valutazioni da assegnare ai candidati". In particolare l' accusa ritiene che Barberini abbia interferito in quattro concorsi e in tre Bocci (in passato sottosegretario all' Interno in tre Governi del Pd) che avrebbe anche passato agli altri indagati informazioni sull' indagine e per questo deve rispondere di favoreggiamento. Secondo il gip alla base delle esigenze cautelari per i due c' è "l' abile sfruttamento di un efficiente e solido sistema clientelare e la stabile utilizzazione delle funzioni e del ruolo istituzionale rivestito per finalità illecite".
Perugia
13/04/2019 07:06
Redazione