M5S Gubbio: intervento sul futuro dell'ospedale di Branca

"Il Movimento 5 Stelle di Gubbio sente l’esigenza di rendere pubbliche alla cittadinanza le informazioni sul destino del nuovo ospedale di Branca al cui orizzonte sembrano profilarsi pericolose minacce. Ci riferiamo al recente deliberato taglio di 14 posti letto per acuti che si va a sommare alla già pesante decurtazione di posti avvenuta con la fusione dei due ospedali cittadini. Tali posti letto dedicati ai pazienti con patologie acute verranno convertiti in posti per lungodegenza in accordo alle esigenze dei malati cronici (affetti da patologie croniche legate all’invecchiamento) non ancora pronti per la dimissione a domicilio. Anche se l’intento proclamato dalla Regione risulta essere quello di adeguarsi ai limiti imposti dalla spending review nazionale (in realtà i 3,7 posti letto/1000 abitanti sarebbero molti più degli attuali 136!!), e quello di soddisfare i bisogni di una popolazione sempre più anziana, così facendo si mette in grave sofferenza il servizio di Pronto Soccorso che avrà sempre più difficoltà nel ricoverare i pazienti. Inoltre, con questi tagli approvati dalla Regione, l’ospedale si avvicinerà inesorabilmente alla soglia dei 120 posti letto per acuti, quota minima richiesta per mantenere la qualifica di ospedale di rete per l’emergenza-urgenza. Tale attuale qualifica consente la presenza di un Pronto Soccorso attorno a cui ruota 24 ore su 24 un servizio di anestesia e rianimazione, un laboratorio analisi, una chirurgia d’urgenza e una cardiologia. Al contrario, tutti questi servizi dovrebbero essere potenziati con investimenti in dotazioni organiche mediche e infermieristiche oltre che di natura tecnologica, mentre attualmente risultano perfino vacanti i primariati di Anestesia e Pronto Soccorso!! L’Asl 1 negli ultimi tempi ha provveduto a nomine primariali per la medicina dello sport e per la chirurgia plastica che non rappresentano certo una priorità per un ospedale dell’emergenza e la dicono lunga sull’attenzione riposta nel nostro ospedale di riferimento che, grazie alla professionalità dei suoi operatori, si è recentemente conquistato la nona posizione in Italia nella graduatoria stilata dall’Agenzia Nazionale per i Servizi Sanitari Regionali. Tutto invece ora sembra far pensare ad una strategia che porterà al declassamento del nostro ospedale nel giro di pochi anni, a favore di altre strutture politicamente più forti, nella solita ottica regionale del 'dividi et impera'. Serve che Gubbio, Gualdo e tutti i comuni della fascia appenninica agiscano insieme e con forza per evitare questo ulteriore scippo a danno dei cittadini".