I vertici dell' Azienda ospedaliera di Perugia li scelse "sulla base di professionalità e competenza. Voglio ricordare che all' epoca subii fortissime pressioni per nominare altre persone, ma non mi piegai".
Lo spiega, in una intervista al Corriere della Sera, la presidente della Regione Umbria Catiuscia Marini, indagata nell' ambito dell' inchiesta sulla sanità in Umbria. "Aspettiamo l' esito dell' inchiesta - invita Marini - Bisogna capire se ciò di cui si parla sia riconducibile al conflitto politico o ai comportamenti delle persone. Certo che se dovesse essere confermata l' ipotesi dell' accusa mi sentirei tradita almeno due volte: dalle persone che ho scelto - spiega - ma anche da un sistema di controlli che evidentemente non ha funzionato. È un sistema complesso e articolato, ma perché tutto questo emerge solo con l' intervento dell' autorità giudiziaria?". Sul fatto che il ministro della Salute invierà una task force per scoprire che cosa non ha funzionato, risponde: "Io per prima voglio capire come sono stati esercitati il potere e la funzione di controllo, in primo luogo quello gestionale-amministrativo". "Politicamente - aggiunge - mi sento parte lesa, perché dopo otto anni di duro lavoro tutto viene messo in secondo piano, e si lascia campo libero alle strumentalizzazioni politiche di chi ha interessi solo elettorali, non alla verità".