Diventa un caso politico la celebrazione il prossimo 29 dicembre di un matrimonio a Gubbio. Il problema? La location scelta e la determina dirigenziale con la quale è stata assegnata, che da ieri si trova in mano alla Soprintendenza per i beni artistici, storici ed architettonici dell'Umbria e dei Carabinieri del Nucleo tutela del patrimonio. I fatti.
Il 7 dicembre scorso il settore servizi strategici e alle persone – servizio cultura e sviluppo economico – con una determina dirigenziale ha concesso in via sperimentale ad una ditta il Teatro Ronconi di Gubbio dal 27 al 30 dicembre per la rappresentazione “privata “ di uno spettacolo per un ricevimento di nozze. La formula scelta è quella dell'Art Bonus: la ditta verserà al Comune 1500 euro, impegnandosi a restituire il teatro in ordine , con interventi aggiuntivi per la manutenzione e pulizia. L'evento nella delibera viene fatto rientrare in un progetto di marketing territoriale, ovvero un esperimento per testare le potenzialità del teatro di Gubbio quale location non solo di celebrazioni di matrimoni, già prevista dal disciplinare comunale, ma anche come luogo per il “wedding” inteso come evento spettacolo già praticato in altri teatri anche in Umbria. Il 29 dicembre, infatti, al Ronconi si esibiranno musicisti ed artisti nel contesto di un ricevimento offerto agli ospiti degli sposi.
La cosa non è piaciuta a tutti. Il primo a levare gli scudi era stato l'ex sindaco Orfeo Goracci con una nota in cui definiva la concessione del teatro un fatto “ di una gravità sconcertante”. Era seguita l'interrogazione di Pavilio Lupini di Rifondazione e Gubbio Libera in cui chiedeva lumi alla giunta su questa modalità di concessione della struttura. A questo si è aggiunto anche un ordine del giorno dei 5 stelle per la revoca della determina dirigenziale e una seconda interrogazione firmata da tre consiglieri di maggioranza. Tutte erano previste in discussione nel consiglio comunale atteso per venerdì 21 dicembre che tuttavia dovrebbe slittare a venerdì prossimo, 28 dicembre. A scegliere la via dell'esposto invece è stato il consigliere del centro destra Francesco Gagliardi che ha informato dei fatti la Soprintendenza e i Carabinieri del nucleo di tutela dei beni culturali, essendo il teatro posto sotto vincolo . Si chiede Gagliardi se questo uso del tetro sia compatibile con la tutela.
La questione non sembra destinata a sopirsi, non fosse altro perchè ha suscitato malumori anche in maggioranza, ma il dado è ormai tratto, gli inviti stampati e inviati e i fiori d'arancio ormai inevitabilmente prossimi. Difficile pensare ad una marcia indietro. Sul futuro del teatro invece incombe a breve un'altra urgenza : trovare un nuovo gestore essendo di fatto scaduta la concessione affidata con il precedente bando.
Gubbio/Gualdo Tadino
19/12/2018 09:29
Redazione