Merloni-Jp: Piergentili (Cgil) valuta positivo il vertice al Ministero, "ma la mobilitazione prosegue"

"L’incontro svoltosi presso il Ministero dello sviluppo Economico lo scorso 31 luglio, richiesto da circa 4 mesi dalle organizzazioni sindacali FIM CISL FIOM CGIL UILM UIL in seguito agli sviluppi della sentenza di Appello riguardante l’acquisizione della JP, rappresenta sicuramente un passo in avanti, ma non siamo alla conclusione della vicenda JP - A. Merloni". Parole di Alessandro Piergentili, responsabile provinciale della Cgil, a commento della giornata romana che non ha sciolto definitivamente il nodo del caso Merloni-Jp, anche se per la prima volta il Governo ha preso posizione sulla vicenda. Sono infatti giudicate dalla stessa Cgil "condizioni importanti per una conclusione positiva le dichiarazioni della stessa proprietà sulla volontà di mantenere gli impegni assunti al momento della presentazione del piano industriale per le 700 persone e per i due siti produttivi, insieme a quelle del Vice Ministro De Vincenti circa la concreta possibilità che si raggiunga un accordo tra i diversi soggetti: banche, Commissario , che assicuri la continuità produttiva ed occupazionale del piano industriale della JP". "Comunque la mobilitazione dei lavoratori e delle lavoratrici non cessa, in quanto le “ reticenze attive” sui contenuti del possibile accordo debbono chiarire il ruolo dei siti produttivi dell’Umbria e delle Marche, i tempi, che debbono essere necessariamente celeri ed il profilo produttivo ed occupazionale che la JP assumerà. E’ necessario inoltre che si riapra la discussione sull’accordo di programma A. Merloni, sia per la completa insoddisfazione della mancata operatività ed in quanto nel novembre 2014 cessa la cig per i 700 dipendenti non transitati nella JP che verranno licenziati senza nessuna prospettiva.(l’impegno di una riconvocazione presso il Ministero rilanciato anche dal Sole 24h nella metà di settembre, deve essere utile a tal fine) E’ necessario che i Sindaci, di cui sottolineano e abbiamo apprezzato la presenza insieme ai 6 pullman dei dipendenti,chiedano, come lo faremo noi, che la Regione Umbria insieme al Ministero riapra urgentemente una discussione per rendere operativo l’Accordo i programma, in modo da rendere attrattivo per progetti industriali ed occupazionali di cui le popolazioni della fascia appenninica travolte dalla crisi della A. Merloni ne hanno estremamente bisogno. Tutto ciò anche per riproporre con forza la drammaticità che sta vivendo, per la crisi di settori fondamentali, l’intera Umbria da Terni alla fascia Appeninica e la necessitò che la vertenza Umbria venga sostenuta da una forte mobilitazioni dei lavoratori e lavoratrici".