37 a Gualdo Tadino, tutti richiedenti asilo, 23 a Gubbio, già in possesso di protezione umanitaria o status di rifugiati, accolti nello Sprar. Sono i numeri dei migranti accolti dai due principali Comuni dell'Alto Chiascio, quelli che lunedì scorso sono stati portati all'attenzione dei parlamentari umbri in un incontro promosso a Perugia da Anci. Obiettivo: emendare il decreto sicurezza Salvini che dal 1 gennaio entrerà in vigore. La nuova normativa creerà più difficoltà a quei Comuni, come Gualdo Tadino, che non hanno attivato Sprar, soluzione invece scelta da Gubbio, ovvero un sistema di accoglienza rivolto a chi ha già superato la fase di vaglio da parte delle autorità ed ottenuto o una protezione umanitaria, valida per due anni, o uno status di rifugiato valido per cinque. Questi soggetti, 23 a Gubbio, per il momento non saranno toccati dal decreto Salvini, almeno fino al termine del periodo di protezione; diversa questione per i 37 ospitati a Gualdo Tadino in case di accoglienza. Alcuni di loro hanno visto andare a buon fine la domanda di protezione umanitaria: è il caso di Koffi Kotouku, il ragazzo del Togo che ha prestato la sua attività volontaria nell'ufficio informazioni turistiche durante l'estate , divoratore di libri sulla storia del territorio, con il sogno di diventare un giornalista, da ieri trasferito nello Sprar di Foligno . A Gualdo restano coloro che sono in attesa. Per loro, nel caso in cui la domanda non andasse a buon fine, si aprono le porte di un rimpatrio che di fatto al momento sembra di difficile attuazione e che preoccupa anche le forze dell'ordine. Forte il pericolo che, messi alla porta , cadano nell'illegalità. A questo si aggiunga che il prossimo 31 dicembre scade il contratto tra Arcisolidarietà e Prefettura di Perugia per la gestione dei migranti: si passerà a nuovo bando, ma con condizioni diverse, con emolumenti, per chi lo vincerà, che passano da 35 a 19 euro a migrante. Tutti temi posti dai sindaci ieri sul tavolo dei parlamentari: per Gualdo Tadino c'era il sindaco Massimiliano Presciutti che ha chiesto di accogliere gli emendamenti Anci, primo fra tutti quello che di fatto cancella la protezione umanitaria, rendendo difficile ottenere un documento di accoglienza, aprendo le porte alla clandestinità. Per Gubbio era presente la vice sindaco Rita Cecchetti che ha ribadito la criticità del decreto, seppur lo Sprar eugubino metta al riparo il territorio da ricadute negative nel breve termine. L'incontro si è concluso con un nulla di fatto: il decreto per ora andrà avanti così come pensato.
Gubbio/Gualdo Tadino
21/11/2018 08:43
Redazione