Nomine Sanità, ore di fuoco in Regione

Questa mattina la notizia delle dimissioni dell'assessore regionale alla Sanità Barberini poco dopo smentita dal diretto interessato ha scosso l'Umbria e la Giunta Regionale. Casus belli: la nomina dei dirigenti regionali, una scelta maturata nella notte dalla Giunta in assenza di Barberini, come lo stesso ha spiegato oggi alle 14 ai cronisti in piazza Italia. L’assessore Barberini nel pomeriggio si è incontrato all’hotel Brufani con i compagni di corrente Eros Brega, Andrea Smacchi e Marco Vinicio Guasticchi in vista della riunione di Giunta spostata alle 18 e tuttora in corso. Il consiglio regionale che dalla mattina era stato rinviato alle 15 del pomeriggio si è svolto in un clima irreale, con le opposizioni sulle barricate in assenza dei membri della Giunta e della presidente Marini. La presidente del consiglio regionale, Donatella Porzi dopo aver concesso una breve sospensione dei lavori è tornata in aula e poco dopo le 17 avendo constatato l''assenza della maggioranza dei consiglieri ha rinviato i lavori alla prossima riunione. Incandescenti le reazioni dal mondo della politica: in una nota ufficiale la deputata umbra PD Anna Ascani ha detto: “la politica umbra non sta dando bella mostra di sé. La stampa, ci offre ricostruzioni di un dibattito e di un processo decisionale fortemente condizionati, riportandoci parole che non avremmo voluto leggere, come “caos”, “terremoto”, “rottura”, invece di “merito” o “trasparenza”, ovvero quei concetti che spesso sono al centro dei nostri convegni più che delle nostre riunioni. “È palese la crisi della Giunta che si è fortemente divisa sulle sei nomine legate ai direttori della sanità in Umbria”. Questo il commento del portavoce del centrodestra e liste civiche, Claudio Ricci per il quale “si tratta di una semplice lotta di potere politico, senza minimamente guardare al merito e al curriculum dei direttori da nominare. Prospetta "una vera crisi istituzionale", il capogruppo Cinquestelle in consiglio regionale, Andrea Liberati secondo il quale l'Umbria scade in una situazione completamente ingestibile”. “Uno spettacolo inedito e indegno, riguardo alle nomine dei direttori generali delle Asl, delle Aziende ospedaliere e delle direzioni regionali, in atto ormai da mesi secondo il capogruppo Fratelli d'Italia in consiglio, Marco Squarta. Il consigliere e vice presidente dell'Assemblea legislativa, Valerio Mancini (Lega Nord) ha rimarcato come “non si possa far ricadere sulle spalle dei cittadini l'anacronistico bisogno di poltrone e di equilibrismi di potere e di corrente”.