Nuovo Turreno: fumata bianca dopo la presentazione alla Fondazione Carisp Perugia

Nuovo Cinema Turreno, il dado è tratto: fumata bianca dopo la presentazione dello studio di operatività presentato presso la sede della Fondazione Carisp Perugia venerdì pomeriggio, dalla società specializzata Pts Consulting, di Roma. Platea istituzionale di primo piano, ad assistere all'illustrazione delle slide da parte dei professionisti romani: a cominciare dal consiglio direttivo della Fondazione con in testa il presidente Carlo Colaiacovo, per proseguire con l'assessore regionale Fernanda Cecchini e il dirigente Ciro Becchetti mentre per il Comune erano presenti il sindaco Andrea Romizi e l'assessore Michele Fioroni. Non mancava neppure Sviluppumbria con il direttore Mauro Agostini. Un progetto da 3,5 milioni di euro, comprendente l'acquisto dell'immobile dalla Turreno srl per il quale la Fondazione Carisp ha deciso di esercitare la prelazione, il cui termine ultimo è stato posticipato al prossimo 4 aprile (altri 3,5 milioni, che arriveranno dalla Regione, serviranno alla ristrutturazione del complesso). Il modello cui si ispira il Nuovo Turreno ha esempi ambiziosi, come Covent Garden Theatre di Londra. I tre piani (tecnicamente definiti "anelli") del nuovo Turreno saranno destinati a diverse funzioni, per garantire una multioperatività della struttura, con la possibilità di ospitare eventi ma anche di aprirsi ad una quotidianità in grado di fungere da riferimento per la comunità perugina praticamente tutti i giorni: cultura, in primo luogo, ma anche food e ristorazione come destinazioni attrattive. Il primo piano, a terra, sarà la piazza-platea del Turreno, con una capacità massima di 990 posti (altrimenti scatterebbero obblighi normativi molto più onerosi) destinata ad ospitare eventi culturali ma anche convegni, congressi e persino fiere. Il secondo piano sarà dedicato a bar e piccoli spettacoli, il terzo piano interamente finalizzato ad attività ristorative e ricettive. Il Nuovo Turreno dovrà avere un gestore privato con un'ipotesi di concessione decennale e una previsione di reddività del 10% a partire dal quarto anno. Positivi i commenti dei presenti e ottimismo dagli ambienti della Fondazione Carisp Perugia. Non è un progetto definitivo, quello mostrato venerdi'. Ma di sicuro è il primo passo, alla vigilia tutt'altro che scontato, verso un percorso concreto per vedere alla luce una nuova stagione per uno dei complessi più significativi dell'intera acropoli perugina.