Dai combustibili utilizzati per l'alto forno, al controllo di qualità ambientale, dall'analisi quotidiana delle emissioni, alla ricerca scientifica ed aggiornamento tecnologico per ridurle , fino alla presentazione del prodotto finito, impacchettato e distribuito.
"Porte aperte" allo stabilimento Colacem di Ghigiano, tenutosi nella mattinata di sabato 18 luglio, è stato un open day pensato per dare informazioni sul funzionamento di una cementeria a chiunque volesse avvicinarsi alla materia, in un momento in cui è ampio il dibattito sulla possibilità di utilizzo o meno di nuovi combustibili per alimentare tale tipo d'impianto. Sullo sfondo della mattinata di informazione scientifica, infatti, la richiesta da parte delle cementerie eugubine di poter utilizzare CSS ( combustibile solido secondario ) per alimentare i forni, sostituendolo in parte ai combustibili sinora in uso.
Non a caso delle 170 persone iscrittesi alla visita guidata, svolta in gruppi da venti per ottemperare al rispetto delle norme anti Covid, molti erano i componenti dei comitati ambientalisti contrari all'uso di CSS, così come non sono mancati esponenti di partiti e liste civiche che in consiglio comunale a Gubbio hanno dichiarato la loro contrarità.
A tutti loro, ma anche alle famiglie che sono venute ad informarsi, i dirigenti e tecnici del gruppo Colacem hanno spiegato e fatto vedere cos'è il CSS, smentendo anche fake news che lo associano a rifiuti urbani indifferenziati che arriverebbero a Gubbio sotto forma di ecoballe. Si tratta, di fatto, di un derivato del trattamento di rifiuti, della parte non riciclabile, prodotto in impianti appositi e che si presenta sotto forma di foglie classifcate come conbustibile.
Spiegato anche il perchè della richiesta, fatta dalle cementerie alla Regione, di poterlo utilizzare, come già avviene in gran parte d'Europa e negli impianti Colacem che non si trovano in Umbria: la normativa europea, nell'ottica di un'economia ecosostenibile, ha imposto degli standard di emissioni per gli alto forni che difficilmente potranno essere raggiunti senza cambiare il tipo di combustibile usato. Studi scientifici - hanno spiegati i tecnici - dimostrano come il CSS riduca la quantità di tale emissioni, consentendo di rientrare nei parametri stabiliti e di non restare, per le cementerie eugubine, fuori dal mercato.
La visita all'impianto non poteva non contemplare un passaggio anche nell'area dell'alto forno, dove la pietra viene lavorata a temperature fino a 1500 gradi per la produzione del clinker: un'esperienza sicuramente singolare e non comune che ha attratto l'attenzione di molti dei partecipanti.
Stasera approfondimenti e interviste in "Trg Plus" (ore 20.55).
Gubbio/Gualdo Tadino
21/07/2020 10:42
Redazione