“Appropriatezza prescrittiva e sicurezza delle cure: dalle evidenze scientifiche alle buone pratiche”. È questo il titolo del congresso, che si è tenuto nei giorni scorsi presso la sala Coletta dell’ospedale Media Valle del Tevere di Pantalla di Todi, inserito nel Piano Unico Formazione Regionale in Sanità. La giornata - che ha registrato la partecipazione di più di 150 sanitari (tra medici ed infermieri) - è stata organizzata dal direttore dell'Unità operativa di Medicina Interna di Pantalla, Ugo Paliani, e ha visto l'intervento di molti professionisti dell’Azienda ospedaliera di Perugia e degli ospedali di Branca, Città di Castello, Assisi, Castiglione del Lago e Foligno. Ad aprire i lavori sono stati la presidente della Regione Umbria, Stefania Proietti, la direttrice Sanità e Welfare della Regione Umbria, Daniela Donetti, e il direttore sanitario dell’Usl Umbria 1, Ottavio Nicastro, che hanno ringraziato per l’organizzazione dell’evento e sottolineato l’importanza dell’argomento. Promuovere l'appropriatezza in medicina significa, infatti, assicurare un intervento (diagnostico o terapeutico) adeguato al paziente e al contesto, rispettando i principi di efficacia, sicurezza ed efficienza; si tratta di un elemento essenziale della qualità dell'assistenza sanitaria, necessario per garantire che i pazienti ricevano le cure più adatte alle loro esigenze, evitando sprechi di risorse e migliorando i risultati clinici. Due le sessioni previste dal congresso: la prima ha riguardato l'appropriatezza clinica in tutti i setting clinici ospedalieri, dagli internistici ai cardiologici-radiologici fino agli endoscopici gastroenterologici; la seconda le appropriatezze cliniche ed organizzative nel territorio. Nel corso degli interventi è emerso che vi è una quota significativa di prestazioni diagnostiche e terapeutiche prive di appropriatezza scientifica che vengono comunque prescritte (come il ricorso a terapie antibiotiche che alimentano il pericoloso fenomeno dell'antibioticoresistenza, i farmaci gastroprotettori non scevri da possibili effetti avversi, un’eccessiva esecuzione di esami diagnostici quali risonanze, gastroscopie, colonscopie ed ecodoppler). È stata anche auspicata una più stretta sinergia tra territorio ed ospedali per evitare ricoveri ed accessi inappropriati ai Pronto Soccorso; a tal proposito è stato proposto di favorire contatti telefonici o attraverso lo strumento della telemedicina tra la medicina specialistica e generale. È stato proposto di creare una Task-force di specialisti per monitorare l’appropriatezza prescrittiva, quale soluzione per arginare le liste di attesa, pratica già validata da molta della letteratura internazionale, che permette di governare la domanda anziché rincorrere sempre l’offerta. La giornata è stata conclusa dalla lettura magistrale del professor Franco Baldelli, già direttore del reparto Malattie Infettive dell’Azienda ospedaliera di Perugia, sulla sepsi, patologia infettiva tempo-dipendente gravata da elevatissima mortalità (maggiore dell’ictus cerebrale e dell’infarto del miocardio). Soddisfazione è stata espressa dai partecipanti all’evento, alcuni dei quali ne hanno richiesto la replica.