Giulia Prosperi, una delle giocatrici che faranno parte del roster della PF Umbertide per la stagione 2018-2019 di serie A2, si presenta così al popolo bianco-azzurro: "Fin da subito sono stata interessata all'idea di venire ad Umbertide, mi è sempre piaciuta l'idea di creare una squadra di giovani che possono sicuramente crescere molto e creare quella che è la vera coesione di un gruppo. In più le parole di Laura Gelfusa, capitano del San Raffaele, che ha trascorso molti anni ad Umbertide lasciandoci un pezzo di cuore, mi hanno affascinata, l'ambiente accogliente e pieno di possibilità cestistiche mi ha fatto capire che potrebbe essere e sono convinta che sarà davvero una grande esperienza per me, sotto il punto di vista umano e cestistico. In più la possibilità di poter continuare a studiare all'università della sapienza di Roma è sicuramente una grande occasione perché ci tengo molto ad essere anche una studentessa oltre che una giocatrice. Devo dire che non vedo l'ora di cominciare questa stagione e vivere a pieno tutto quello che mi aspetterà. Sicuramente mi aspetto una stagione fatta di sacrifici, di tanti allenamenti, tanta testa sul campo e soprattutto tanto cuore, perché dalle esperienze che ho avuto, tutto ciò che ha sempre trascinato la società del San Raffaele è stato l'entusiasmo e spero davvero che questa stagione sia fatta di emozioni di un gruppo che ha voglia di vincere insieme. Quindi posso dire che la mia più grande aspettativa va oltre il fattore tecnico, che ovviamente è fondamentale e sono convinta che ci sarà, ma quello in cui credo fermamente è l'entusiasmo, le emozioni non della singola giocatrice o staff ma del gruppo in quanto tale.". Quindi un excursus sul suo passato e sulla sua famiglia: "Sono cresciuta vedendo mia madre giocare e mio padre allenare e li ho visti perdere, ma soprattutto vincere, ho visto la promozione in serie A1 di mia madre nel 2006 e mi sono innamorata della felicità che ogni giocatrice e ogni persona sugli spalti stava vivendo in quel momento, ho visto mio padre salire sul podio con l'U19 della Virtus Roma e anche lì ho capito quanto questo sport possa regalarti soddisfazioni attraverso milioni di sacrifici. Ho provato molti sport da quando sono bambina ma questo è stato quello che più di tutti mi ha fatto capire quanto sia importante il concetto di squadra e quello di sacrificio per amore di questo sport. Non è stato facile essere la figlia di due grandi stelle cestistiche, ma con il tempo sono riuscita a trovare una mia identità personale che mi differenzia da entrambi e il loro passato sportivo può essere solo un punto di riferimento per me."