Calano le partite Iva in Umbria e diminuisce il loro reddito complessivo delle stesse, seppur migliora il portafoglio annuo di chi resta. E' il trend fotografato dall'agenzia Big Data Mediacom043 di Giuseppe Castellini che pubblica i dati delle dichiarazioni Irpef 2019 ( a valere dunque sui redditi 2018 ) e li paragona alle dichiarazioni 2013, per capire come il panorama del lavoro autonomo sia cambiato in questi anni. L'impressione è quella che Castellini chiama selezione darwiniana, ovvero la progressiva scomparsa di Partite Iva e la sopravvivenza solo di alcune di esse che tuttavia incrementano il reddito medio annuo, eccezion fatta per Gualdo Tadino . Gualdo Tadino infatti non solo è il comune umbro sopra i 10mila abitanti in cui il reddito complessivo reale annuo delle Partite Iva cala di più (-20,1%, che significa la scomparsa di 2,776 milioni di euro annui) , ma è anche l’unico municipio oltre i 10mila abitanti in cui scende anche il reddito medio reale delle Partite Iva, che invece aumenta del 15,9% nella regione, con 70 comuni umbri su 90 che mostrano un reddito medio in aumento.
Analizzando i 19 municipi maggiori, dopo Gualdo Tadino i peggiori andamenti del reddito complessivo reale annuo delle Partite Iva sono quelli di Todi (-16,5%, -3,179 milioni di euro di reddito), Città di Castello (-11,7%, -5,653 milioni), Narni (-11%, -1,994 milioni) e Spoleto (-10,2%, -3,234 milioni). Tiene Gubbio ( - 6,5 % e un perdita di 2 milioni di fatturato); gli unici con il segno + al passaggio tra 2013 e 2019 sono Castiglione del Lago ( + 0,6 ) ed Assisi ( +1,5 % ) .
Se cala il redditio complessivo, migliora però quello medio annuo perchè chi resta e resiste alla selezione riesce ad inserirsi negli spazi vuoti lasciati da altri. E' così che questa voce, nella media regionale, ha un segno + a doppia cifra : 15,9%. Restando ai comuni umbri oltre i 10mila abitanti, come detto l’unico caso in cui scende il reddito medio annuo è quello di Gualdo Tadino (in termini reali, una Partita Iva presentava nella dichiarazione Irpef del 2013 la cifra di 20mila 728 euro lordi, mentre nel 2019 ne presenta 19mila 906). È Assisi (+29,3%, con la crescita di 5mila 315 euro lordi annui), invece, il comune con la crescita più marcata del reddito medio lordo annuo delle Partite Iva. Quindi Marsciano , Umbertide , Corciano , Perugia con + 22%. Meno bene Gubbio e Città di Castello che tra gli over 10 mila sono nella seconda parte della classifica in zona medio bassa con rispettivam,ente + 13,4 e +12,4 %.
Alla domanda in quali Comuni una partita Iva guadagna di più, la risposta è Perugia : 32mila 368 euro lordi annui nelle dichiarazioni Irpef presentate nel 2019. Al secondo posto, staccato, c’è Corciano (28mila 960 euro). Quindi San Giustino , Città di Castello e Foligno . Piccolo è bello se è vero che le prime 20 posizioni (su 90) sono occupate da 7 comuni sotto i 10 mila abitanti: nell’ordine Citerna, Torgiano, Castel Giorgio, Spello, Porano, Bevagna, Monte Santa Maria Tiberina. E tra la ventesima e la trentesima posizione ci sono realtà come Panicale, Monte Castello di Vibio, San Gemini. Gubbio è sotto di loro con 22.944 euro lordi annui , Gualdo Tadino è in coda a quelli over 10 abitanti con 19mila 906 euro.
I dati fotografano la situazione pre Covid, essendo riferibili ai redditi 2018, ultimi disponibili nell'interezza e forniti dal Ministero dell'economia. Il che significa che la situazone attuale è già più drammaticamente marcata di quella che il rapporto evidenzia.
Perugia
29/12/2020 15:03
Redazione