Pedopornografia, attenti al web: l'allarme della Polizia Postale nella conferenza di fine anno

Bilancio di fine anno del Compartimento di Polizia Postale guidato dalla dottoressa Annalisa Lillini. Riguardo al fenomeno della pedopornografia on-line, secondo gli investigatori informatici i social network si confermano la piattaforma piu' a rischio per l''adescamento dei minori, con un aumento dei casi in cui vengono utilizzati i cosiddetti giochi di ruolo, ossia tutti quelli che prevedono la possibilita' di collaborare o gareggiare tra piu' utenti. Per lo scambio di materiale pedopornografico, sempre piu' spesso - e' stato accertato - viene utilizzata la "darknet", spazio web nascosto dove e' piu' facile rimanere anonimi. In questo settore la Polposta umbra ha eseguito un arresto, mentre tre sono state le denunce a piede libero e otto le segnalazioni di vittime di adescamento on-line. Sono stati poi monitorati 292 siti e 88 quelli inseriti nella cosiddetta black list. Sul fronte degli attacchi informatici il Compartimento nel luglio scorso ha portato a termine un''indagine che ha permesso di individuare i presunti componenti di un gruppo di giovani hacker ritenuti responsabili di attacchi ai danni dei sistemi informatici di siti istituzionali, imprese private con particolare accanimento nei confronti di siti di istituti scolastici, universita'' ed enti di ricerca. "Molto insidioso" nel 2015 si e' rivelato il fenomeno del cosiddetto "cryptolocker", virus che celato all'interno di una finta mail con relativo allegato, colpisce i pc di aziende, privati e istituzioni bloccandone il contenuto che puo' essere ripristinato solo dietro pagamento di un riscatto richiesto solitamente in bitcoin. Sono stati rilevati 18 attacchi e avviate tre indagini, con dieci perquisizioni e 11 denunce a piede libero; 40 i monitoraggi. Riguardo al financial cybercrime, il Compartimento coordinato dal Servizio polizia postale, in collaborazione con Interpol, polizia spagnola, polacca, inglese, belga, georgiana, camerunese e nigeriana, ha concluso una complessa indagine che ha portato all'arresto di 62 persone (di cui circa la meta' su ordinanza di custodia cautelare emessa dal gip di Perugia), prevalentemente di origine nigeriana e camerunese, considerate responsabili di attacchi informatici e truffa ai danni di piccole e medie aziende sedenti in Italia e all'estero. Per tale operazione la direzione generale della polizia spagnola ha voluto ringraziare con la consegna di un riconoscimento quella italiana. Sempre insidiosi - sottolinea ancora la polposta - si rivelano i fenomeni del phishing e la clonazione di carte di credito.