Nelle prime ore di ieri 3 luglio, la Polizia di Stato ha concluso una complessa e delicata attività d’indagine che ha portato alla neutralizzazione di una pericolosa banda di minorenni, tutti ritenuti responsabili di rapine ai danni di loro coetanei.
Tutti gli episodi delittuosi si sono verificati in un ristretto arco temporale – circa un mese - a Perugia e nell’immediato hinterland. I fatti in narrativa, coinvolgendo giovani ragazzi in età scolare, avevano suscitato una grande preoccupazione nella loro cerchia famigliare e tra i loro coetanei. Immediate sono scattate le indagini della Squadra Mobile, coordinate dalla Procura della Repubblica presso il Tribunale per i Minorenni di Perugia, che hanno consentito di ricostruire tutti gli eventi delittuosi e le dinamiche aggressive poste in essere dal gruppo attraverso precisi e meticolosi riscontri investigativi. Dalle investigazioni è emerso che il gruppo di minorenni, utilizzando la forza intimidatrice derivante dal cd. “branco”, individuavano i propri “bersagli” tra i propri coetanei ritenuti più miti e pacifici - anche tra quelli conosciuti in quanto inseriti nel medesimo contesto scolastico, di quartiere o di svago –, li accerchiavano terrorizzandoli con spintoni e percosse al fine di impossessarsi del denaro contenuto nei portafogli o negli zaini che avevano con sé. Alcuni appartenenti al gruppo, nonostante la giovane età, annoverano già precedenti di polizia per fatti analoghi. Si è, inoltre, riscontrato che le vittime hanno subito aggressioni di varia natura: dalla semplice intimazione verbale, alla minaccia di subire un pestaggio fino a manifestazioni più violente consistenti in spintoni, schiaffi e percosse. In più di un caso, le vittime sono state prese in disparte e malmenate; in una occasione, sono state minacciate, addirittura, con un coltello. Nonostante tali evidenze, l’attività investigativa è comunque risultata difficoltosa anche a causa di una iniziale reticenza da parte delle giovani vittime e dei loro famigliari che erano comprensibilmente timorosi di possibili ritorsioni. Gli elementi indiziari acquisiti, cristallizzati in una dettagliata informativa di reato, sono stati inoltrati alla competente A.G. che ha emesso, per sei minori, ordinanza di applicazione della misura cautelare di collocamento in comunità, per un altro, è stata disposta la misura della permanenza in casa. I destinatari delle misure sono stati affidati a comunità ubicate in diverse province del territorio nazionale e istituzionalmente preposte alla rieducazione e al reinserimento dei minori nella vita sociale attraverso attività didattiche obbligatorie che tengono in considerazione la necessità di assicurare agli stessi il loro sviluppo intellettivo e culturale. L’operazione, scattata nelle prime ore della mattinata di ieri, si è conclusa con l’esecuzione di tutte le misure cautelari.
Perugia
04/07/2017 11:48
Redazione