I militari del comando provinciale della guardia di finanza di Perugia hanno denunciato tre titolari di copisterie, operanti nella zona universitaria del capoluogo, ritenuti responsabili di aver riprodotto numerosi testi universitari, protetti dal diritto d’autore, utilizzati nelle facoltà dell’ateneo perugino.L’operazione, volta a contrastare il fenomeno della “reprografia” illecita, ha portato al sequestro di sette supporti informatici, consistenti in hard disk e pen drive, al cui interno erano custodite, in formato digitale, le scansioni integrali di oltre 11 mila volumi universitari, pronte per essere stampate e rivendute, a fronte di un corrispettivo inferiore al costo del libro, permettendo così, ai rispettivi titolari, di conseguire introiti illeciti.Va ricordato che la legge consente la riproduzione di opere dell'ingegno esclusivamente “per uso personale” del cliente, previo pagamento di un compenso forfettario che ciascun punto di riproduzione deve corrispondere alla Siae. In ogni caso, è vietato fotocopiare più del 15 per cento dell’opera e, quindi, l’intero volume.I tre titolari sono stati denunciati alla locale Procura, accusati di aver fotocopiato abusivamente molteplici libri e testi didattici in violazione della legge 633 del 1941. Gli indagati rischiano la pena della reclusione da sei mesi a tre anni e la multa da euro 2.582 a euro 15.493.All’esito delle attività investigative, è stata applicata nei confronti dei tre responsabili la sanzione amministrativa prevista dalla legge sul diritto d’autore contestando, complessivamente, una sanzione pecuniaria di oltre 2,3 milioni.