Si scrive PUMS, e sta per Piano Urbano di mobilità sostenibile. Ma dopo il primo incontro partecipativo, svoltosi a Palazzo Pretorio, potrebbe ribattezzarsi tranquillamente “percorso urbano a ostacoli”.
Perchè non sarà facile, come è emerso dall'assemblea alla sala consiliare, riuscire a far convivere tutte le esigenze sfiociate nel corso della serata sia da parte di residenti che di operatori commerciali, di centro storico e zone di espansione.
Lo sa bene il sindaco Stirati che insieme all'assessore Tasso hanno introdotto l'incontro, premettendo che lo studio effettuato permette di avere per la prima volta una fotografia fedele delle caratteristiche della viabilità interna alla città di Gubbio. Dove anche l'atavica abitudine di utilizzare l'auto, perfino per un caffè a 100 metri da casa, ha sclerotizzato dinamiche che la mobilità moderna difficilmente può consentire.
Quello a Palazzo Pretorio è stato l'inizio di un percorso di confronto che si preannuncia lungo ma che intanto potrà vedere a breve un primo step: l'installazione delle telecamere nei punti di accesso al centro storico, per disciplinare gli ingressi, sanzionando chi abusa degli stessi senza permesso, soprattutto nelle fasce orarie notturne. La gara per l'acquisto delle telecamere si è conclusa – ha annunciato Stirati.
Da un lato dunque, l'analisi degli esperti, gli ingegneri della società bolognese Sisplan, Marco Stagni e Alberta Chierici, che hanno inquadrato con tanto di numeri e cartine, la situazione della viabilità a Gubbio, sottolineando la specificità di questo centro, differente in tanti elementi dalle cittadine standard di piccola media dimensione. In primis a Gubbio c'è un fenomeno di alta motorizzazione: 700 autovetture ogni 1.000 abitanti, un tasso tra i più elevati in Italia. A Bologna, per capirci, il rapporto è 500 ogni 1000 abitanti.
C'è disparità tra disponibilità di sosta e permessi, un rapporto di 2 per ogni posto auto: per il futuro appare necessario rivedere l'assegnazione di molti di essi.
La Sisplan ha anche rilevato andamenti anomali dei flussi nei vari momenti della giornata. In molte strade si è registrato un traffico piatto, ovvero senza pause, un flusso praticamente continuo e ininterrotto, come ad esempio in via Leonardo da Vinci. Che non soffre solo per i periodi di entrata e uscita delle scuole.
Guarda al futuro, non si sa quanto prossimo, la visione della città delineata dagli ingegneri bolognesi: una nucleo urbano vasto suddiviso in aree, con altrettante denominazioni.
La Gubbio facile, dove si cammina; la Gubbio 30 intesi come km /h di traffico moderato; la Gubbio città alta (dove l'auto è come un ospite di un'area che è destinata a utenza dolce), la Gubbio a rischio zero (di incidentalità) e la Gubbio bambina ovvero facile da fruire anche dai più piccoli. Nella metaforica cassetta degli attrezzi, gli esperti hanno cadenzato interventi da sperimentare, quelli da Provare per credere, e le azioni per coinvolgimento da concordare con i cittadini. Gli obiettivi di massima sono: disciplinare la mobilità interna, ridurre le emissioni, definire la geografia dei parcheggi, garantire una sostenibilità economica del piano e soprattutto la comunicazione, fattore da non sottovalutare come anche l'incontro di Palazzo Pretorio ha confermato, con pregi e difetti degli stessi relatori.
Le fasi attuative saranno di due tipi, una a breve termine con proposte aperte, che devono essere approfondite, una a lungo termine.
Alcuni interventi sono già maturi, come quelli di individuare isole urbanistiche e ambientali: è stato fatto l'esempio di zona Shangai, dove i servizi commerciali a breve distanza possono rendere l'area autonoma da utilizzo di auto e garantire una fruibilità a pedoni (anziani e bambini).
Altri progetti puntano a stimolare la pedonalita' e la ciclabilita' delle aree prese in considerazione. Si prevede l'individuazione di un mobility management, un gruppo di persone chiamate a organizzare la mobilità casa lavoro e casa scuola. E poi la gestione di punti caldi, come via Leonardo da Vinci dove vanno individuati spazi per il transito casa scuola dedicato (ad es parcheggio di fronte al circolo tennis)
Di Centro storico si è pure parlato, indicando vie e piazze dove dovrebbe essere eliminato lo spazio parcheggio per restituire una funzione di vivibilità senza pregiudicare la vocazione commerciale. Come in via dei Consoli e via XX Settembre, ipotesi su cui molti hanno rumoreggiato. Ai residenti si offrirebbe un posto auto nei parcheggi più vicini. L'area più critica, dalle analisi fatte, appare il quartiere San Martino, sovraffollato di auto, specie in alcuni punti come via del Camignano, che sarebbero da valorizzare diversamente.
Isole ambientali, migliore gestione dei permessi e dei flussi nel centro e razionalizzazione dei parcheggi. La ricetta sulla carta sembra semplice ma poi le quasi due ore di interventi dei cittadini presenti hanno evidenziato le quotidiane problematicità di chi vive o lavora dentro e fuori le mura. Nel mirino soprattutto la pista ciclabile, additata come opera da rivedere o addirittura cancellare; l'ipotesi di senso unico in via Leonardo da Vinci; l'avvenuta inversione in via della Piaggiola. Da alcuni è stata esposta la necessità di riservare almeno 1 permesso a famiglia per i residenti del centro storico, anche nei giorni di chiusura.
La chiosa dell'incontro è stata ancora del sindaco che ha preso atto di molte indicazioni, quelle costruttive, ha portato anche la sua esperienza da residente ma anche auspicato una visione più aperta per il futuro. Senza la quale si rischia che il piano di mobilità finisca per restare immobile.
Stasera dalle ore 21 in una speciale puntata di LINK sarà trasmessa un'ampia sintesi dell'incontro partecipativo di ieri sera a Palazzo Pretorio.
Gubbio/Gualdo Tadino
30/06/2017 12:50
Redazione