Il progetto della "cittadella giudiziaria" di Spoleto e' realta'. Giovedi' 6 aprile si svolge infatti la cerimonia di inaugurazione della nuova sede della Procura della Repubblica di Spoleto in piazza Fratelli Bandiera, nel cinquecentesco palazzo Martorelli-Orsini appena restaurato. Prende cosi' logisticamente corpo una vera e propria cittadella della giustizia che vedra', nelle vicinanze del Tribunale di corso Mazzini, sia la sede della Procura della Repubblica a Palazzo Martorelli Orsini sia, in vista dell'imminente conclusione dei lavori, la sede del Giudice di Pace nel palazzo Leoncilli. Entrambi i palazzi sono serviti dal sistema di mobilita' alternativa. Un risultato che fa seguito alla riforma delle circoscrizioni giudiziarie che ha unito i territori del Tuderte-Marscianese, del Folignate, della Valnerina e della valle spoletina, rendendo il Tribunale e la Procura di Spoleto gli uffici preposti a tutta la fascia centrale dell'Umbria, al servizio di oltre 220.000 abitanti. La cerimonia di inaugurazione e' in programma alle 9,30 nel Teatro Caio Melisso. La manifestazione aprira' con il saluto del procuratore della Repubblica di Spoleto, Alessandro Cannevale. Il saluto del sindaco, Fabrizio Cardarelli, "servira' - e' detto in una nota del Comune - ad illustrare il grande sforzo compiuto dall'amministrazione comunale per l'allestimento dei due palazzi restaurati, a brevissima distanza dal Tribunale di Corso Mazzini, per rispondere alla sfida della riforma; e quello del presidente dell'Ordine degli avvocati di Spoleto, Paolo Feliziani, prospettera' le nuove opportunita' organizzative offerte al ceto forense e all'utenza". Seguiranno i due interventi centrali dell'avv. Andrea Mascherin, presidente del Consiglio nazionale forense, per testimoniare i provvedimenti di solidarieta' stabiliti a favore dei territori colpiti dal sisma, e dell'avvocato Domenico Benedetti Valentini, attualmente membro del Consiglio giudiziario distrettuale. Le conclusioni saranno affidate al vice presidente del Consiglio superiore della magistratura, Giovanni Legnini, e al sottosegretario Cosimo Maria Ferri.